PO 444
54 progettare 444 • marzo 2022 Il comparto della nautica italiana ha ret- to bene alla crisi pandemica nel 2020. Il settore è riuscito a mantenersi stabile registrando un fatturato globale di 4,66 miliardi euro con una crescita dell’1,36%, anno che ha visto indicatori negativi per la quasi totalità dei settori industriali. Non so- lo, secondo il focus di A&F del quotidiano la Repubblica, nel 2021 ci sono indicazioni di una possibile crescita verso i livelli mas- simi raggiunti nel biennio 2007-2008, con un fatturato globale che punta alla soglia dei circa 6 miliardi di euro. Insomma, il mondo delle barche a vela e a motore è cresciuto nonostante la crisi. La produzio- ne nazionale genera un fatturato di oltre 3,9 miliardi di euro di cui il 76% diretto all’estero, prevalentemente verso Paesi extra UE, alcuni Stati sono: Stati Uniti, Isole Cayman, Isole Vergini Britanniche, Hong Kong, Regno Unito, Turchia, Isole Marshall, Gibilterra, Svizzera e Giappo- ne. Invece, per quanto riguarda i Paesi UE segnaliamo: Malta, Francia, Croazia, Spagna, Paesi Bassi, Germania, Grecia, Cipro, Bulgaria, Lussemburgo. Il fatturato del mercato interno ammonta a circa 1,56 miliardi di euro (produzione più importa- zione). Se le esportazioni, soprattutto per le imbarcazioni più grandi e costose, sono la vera locomotiva della produzione nazio- nale, c’è da registrare un forte incremento di interesse a livello interno. Un ruolo decisivo lo ha avuto l’epidemia di Covid19, che ha profondamente inciso sulle scelte degli italiani in tema di vacanze. Oltre i numeri I cantieri italiani e le aziende di ogni di- mensione rappresentano l’eccellenza di tutta la filiera mondiale della nautica da diporto. Oltre ai risultati economici sopra illustrati, c’è qualcosa che va oltre. Le imbarcazioni di recente costruzione so- no progettate e costruite secondo criteri di sostenibilità ambientale, automazione nella loro gestione, design ricercato nelle forme e geometrie. Alcuni dati rimarcano che un’azienda su tre negli anni scorsi ha investito in prodotti e tecnologie gre- en. Proprio nell’attenzione alle tecnologie ‘verdi’ l’Italia è ai primi posti nell’export di prodotti attenti all’ambiente. Ci sono yacht realizzati in lava vulcanica riciclabile, pontili in sughero al posto del legno, vele in gomma riciclata dagli pneumatici usati, tessuti ricavati da bottiglie in plastica re- cuperate in mare. L’Economia, del Corriere della Sera, segnala anche come i prodotti Made in Italy si confermano da primato per quel che concerne l’economia circola- re; con la più alta percentuale di ricircolo sulla totalità dei rifiuti prodotti a bordo. Nautica a gonfie vele MERCATO Il settore vive unmomento di espansione con produzioni e ordini in crescita. La cantieristica italiana si conferma ai vertici. Le innovazioni tecnologiche, sostenibili, green e design caratterizzano le imbarcazioni di recente produzione. Qui di seguito dati e trend GABRIELE PELOSO
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