PO 444

progettare 444 • marzo 2022 45 mostrano che gli anziani hanno spesso un buon impatto con i robot, mostrando mi- glioramenti nella qualità della vita su vari parametri. Assodato quindi che il robot è una sorta di ‘super-elettrodomestico’ che può migliorare la sicurezza e la vita del paziente, lo studio però evidenzia anche che l’interazione uomo-robot non può e non deve mai sostituire la relazione con altre persone. “La ricerca sulla robotica sociale pone inoltre l’accento su un altro importante tema, che è quello dell’approc- cio trans-culturale - aggiunge Sgorbissa -. Altro obiettivo del nostro progetto era sviluppare delle intelligenze artificiali che consentissero al robot di adeguarsi al background culturale delle persone, fatto che nella pratica degli infermieri trans-cul- turali è dimostrato porti maggior efficacia nelle cure. Gli algoritmi di AI oggi tendono a perseguire delle ottimizzazioni in base a parametri ritenuti oggettivi: le persone sono invece soggetti profondamente cultu- rali, con abitudini e preferenze che variano di Paese in Paese.Allo stessomodo, i robot potrebbero adeguare e migliorare le loro prestazioni qualora fossero in grado di comprendere queste differenze culturali nell’interazione con le persone”. Princi- pio che vale tanto per la robotica sociale quanto per quella utilizzata nelle imprese. Regolamentazione e innovazione Il dibattito sulla roboetica tocca infine l’am- bito normativo, fondamentale per intuire e anticipare i futuri sviluppi della tecnologia di robot e piattaforme. “La regolamen- tazione è essenziale nel prevedere quali potrebbero essere i futuri sviluppi della tecnologia, per cercarequindi di intervenire anche dal punto di vista giuridico su que- gli aspetti che si vogliono governare, per mantenere i robot all’interno di un perime- tro rispettoso dei diritti della persona. Ad esempio, senza portare a un decadimento cognitivo e alla perdita della dimensio- ne relazionale umana - afferma Bertolini -. In tema normativo, l’Unione Europea dimostra in particolare una volontà forte nel voler essere la prima a proporre un modello cui poi anche altri Paesi dovranno conformarsi. Un po’ come ha già fatto con il Gdpr in tema di privacy”. La Commissione Europea ha infatti presentato ad aprile 2021 una proposta di Regolamento sull’Intelli- genza Artificiale, che fa una classificazione delle tecnologie e dei robot che impiegano l’AI in base a livelli di rischio. Si tratta di un deciso cambio di passo rispetto ai principi di soft law che nel 2018 la stessa Commis- sione aveva incaricato di redigere da parte di un gruppo di esperti di alto livello. Per inizio 2022 è inoltre prevista la presenta- zione di una proposta normativa dedicata a regolamentare i profili di responsabilità per AI e robotica avanzata. Il Regolamento sulla AI avrà sicuramente delle modifiche nella sua stesura definitiva, ma già appare chiarissimo che la Commissione è molto determinata sul principio dell’antropocen- trismo, per cui la tecnologia dovrà essere al servizio dell’uomo e mai viceversa. Così come vi sarà una forte enfasi sulla certifica- zione, che si estenderà fino a comprendere questioni di ordine etico e di tutela dei diritti della persona. “Il tema normativo è cruciale non solo per orientare lo sviluppo della tecnologia - aggiunge quindi Bertolini -, ma anche per consentire all’innovazione di dispiegarsi, rimuovendoostacoli chenon ne consentirebbero l’adozione. Un sempli- ce esempio: nello sviluppo dei sistemi di guida autonoma servirà una riforma del codice della strada, che nella definizione di veicolo autorizzato a circolare fa riferi- mento all’intervento dell’essere umano”. La regolamentazione rappresenta quindi e in conclusione anche una risorsa e un’occa- sione, di grandissima importanza strategi- ca per la robotica europea e in particolare per quella italiana, che per diversi aspetti è invece sottorappresentata nel dibattito in corso. Serve pertanto una maggiore partecipazione al lavoro normativo e di standardizzazione da parte degli industriali e dei politici italiani che lavorano a livello europeo, affinché il nostro Paese possa contribuire alla definizione degli scenari tecnologici, etici e culturali in cui opere- ranno i robot nel prossimo futuro. @marcocyn

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