PO 444
progettare 444 • marzo 2022 41 biatrici un aumento del 30%. La tipologia di macchinaconlapercentualed’incrementopiù consistenteèquelladeisollevatoritelescopici, che alla fine dello scorso anno hanno rag- giuntoun attivodel 56%. Complessivamente, quella del 2021 è una crescita record che non soltanto ha permesso di recuperare il deficit verificatosi nel 2020 a causa della crisi pandemica ma che migliora sensibilmente la performance del settore rispetto alle ultime stagioni. Evidenziando così una ripresa della domanda di macchinari agricoli di nuova generazione. Equesta crescitadi investimenti è sostenuta da una altrettanta forte spinta all’innovazione tecnologica. Politiche fiscali Dopo il fisiologico rallentamento registrato nell’anno dello scoppio della pandemia, il rimbalzo vissuto dal comparto è nettamen- te superiore a quello che stanno vivendo gli altri settori industriali. Vi è una forte ripresa degli investimenti in agritech che non sembra esaurirsi a breve visto che i co- struttori hanno in casa ordinativi anche per tutto il 2022. Se da un lato vi è un aumento del fabbisogno mondiale di alimentazione, dall’altro un ruolo di primo piano l’hanno giocato le politiche di incentivazione fiscale. In particolare quelli inerenti Agricoltura 4.0, che stanno incoraggiando l’acquisto di mac- chinari di potenzamedio-altaedelevatocon- tenuto tecnologico, sempre più digitalizzati e interconnessi. Politiche di incentivazione sia a livello nazionale o alla Nuova Legge Sabatini, legati al sostegno all’innovazione tecnologica, e a livello regionale, legati ai Pianodi svilupporurale.Aquesti si aggiunge la possibilità di accedere ai contributi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che gestisce i fondi comunitari del Next Gene- ration e che dovrebbe presto entrare nella sua fase operativa. Nuove frontiere tech Gli incentivi fiscali hanno generato una note- vole spinta agli investimenti, in quelle tecno- logie avanzate che nella meccanica agricola trovano applicazioni sempre più ampie: dai sistemi satellitari ai protocolli Isobus fino alla sensoristica e ai sistemi di rete. A questo va aggiunto come il rinnovodel parcomacchine sia una priorità per tutti i settori del manifat- turiero del nostro Paese. Nuovi propulsori a basso impatto, sistemi di guida autonoma e satellitare, adozione di sensoristica sia a ultrasuoni sia ottica per gestire le operazio- ni: il settore dell’agritech punta molto sulle tecnologie abilitanti e sulla transizione green. I trattori di dimensioni piùcompatte, chenon devono copriregrandi distanze, scommetto- no sui motori ibridi o elettrici. Con questa tipologia di azionamento, infatti, si riesce ad avere una autonomia di lavorazione di due o tre ore massimo, rispetto alla media della giornata agrario che è di otto ore. Si studia l’utilizzo anche sulle macchine polivalenti con sollevatori telescopici adatti amolteplici utilizzi in azienda e nelle lavorazioni. Sui trat- tori di maggiori dimensioni i motori elettrici richiedono batterie talmente pesanti da ren- derebbero difficoltoso muoversi nei terreni e per queste il motore diesel potrà essere sostituitodaquelloa idrogeno.Ma, inquesto caso, occorre più tempo per implementare questa tipologia di movimentazione. L’ambito nel quale le tecnologie stanno facendo passi da gigante è quello della guida autonoma e intelligente. Sono si- stemi che iniziano ad essere già presenti sulle macchine agricole, che automatica- mente si disinnescano appena arrivano in strada. L’innovazione sta puntando molto sulle tecnologie Isobus, che consentono di controllare i movimenti delle attrezzature trainate dalle trattrici e rendere funzionale il lavoro nei campi. Spesso, infatti, è l’attrezzo che fornisce indicazioni al trattore su come muoversi.Ad esempio, la seminatrice indica direzione, velocità e giri del motore, mentre i sensori ottici interagendo con i sistemi sa- tellitari evitano di seminare due volte nella stessa porzione di terreno. La sensoristica sofisticata è un altro binario sul quale punta molto la tecnologia nell’a- gritech. Un esempio è nell’utilizzo sui mezzi antiparassitari ed erbicidi. La ricerca si sta concentrando su sensori che ‘leggono’ il terreno: individuano la malerba e spargono l’erbicida solo dove serve e non sull’intera porzione di campo. Per i terreni da frutta, trova utilizzo l’ultima generazione di sensori, quelli a ultrasuoni: individuano l’intensità fogliare delle piante e dosano gli antiparas- sitari dove ci sono più foglie evitando che i prodotti chimici finiscano sui frutti. @lurossi_71
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