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MAGGIO 2019 FIELDBUS & NETWORKS 66 Fieldbus & Networks Tutorial di Massimo Giussani SQL: UN PONTE TRA OT E IT I DATI SONO L’IMPRESCINDIBILE MATERIA PRIMA SU CUI SI BASANO I PROCESSI DECISIONALI, DI QUALSIASI TIPO SIANO, E SONO FONDAMENTALI PER IMPOSTARE CORRETTE STRATEGIE AZIENDALI ono numerosi i software di gestione d’impresa e le appli- cazioni di Business Intelligence che richiedono un accesso, spesso in tempo reale, ai dati provenienti dal piano di fab- brica. Un sistema di gestione delle basi di dati in grado di interfacciarsi con i mondi dell’Information Technology (IT) e dell’Operational Technology (OT) è il modo più efficiente e flessibile di offrire tale accessibilità. Una volta creato un ponte tra IT e OT diventa infatti più facile non solo prendere decisioni informate, ma anche imple- mentare nuove strategie e ottimizzare i processi di automazione. Gestire le basi di dati Una base di dati, o database, è una collezione di dati collegati tra loro, che viene trattata come un’unità coerente per mezzo di un opportuno sistema di gestione, il DataBaseManagement System (Dbms). Esistono diverse tipologie di basi di dati e relativi sistemi di gestione, ciascuna caratterizzata dal modo in cui i dati sono strutturati e organizzati. Nel mondo dell’automazione industriale e del controllo di processo due sono le tipologie di maggior rilievo: le serie temporali e le basi di dati relazionali. I sistemi di gestione delle serie temporali (Tsdbms - Time-Series Da- tabase Management System), o Historian, utilizzano la marcatura temporale dei dati raccolti per creare un archivio storico, dal quale estrarre trend o informazioni specifiche di una determinata fase della produzione o lavorazione. Gli Historian sono progettati per trattare in maniera efficiente enormi moli di dati, tipicamente nella forma time- stamp-valore, ma sono spesso sistemi proprietari con limitate opzioni di interoperabilità. I sistemi di gestione delle basi di dati relazionali (Rdbms) si appoggiano al modello dati relazionale, in cui le informazioni sono strutturate se- condo uno schema rigidamente prefissato in tabelle, connesse tra loro per mezzo di relazioni. La suddivisione delle informazioni in una molte- plicità di tabelle permette di evitare la duplicazione dei dati e di rendere più efficiente l’aggiornamento con nuovi valori. Il modello relazionale ben si presta, inoltre, alla formulazione di interrogazioni (Query) com- plesse atte a evidenziare correlazioni tra dati di diverso tipo. SQL, lingua franca dei Rdbms SQL (Structured Query Language) è il linguaggio standard impiegato dai sistemi Rdbms per creare, modificare e interrogare i database relazio- nali (e, in tempi più recenti, anche database orientati agli oggetti). Per quanto standard esistono diversi ‘dialetti’ di SQL associati ai sistemi Rdbms dei diversi produttori: Oracle, Microsoft, IBMe la comunità open source sono solo alcuni dei contendenti in questa arena, che si diffe- renziano per le ottimizzazioni e le estensioni apportate al linguaggio. I principali software di gestione di impresa (MES, ERP, CRM ecc.) si ap- poggiano a database relazionali e a SQL per archiviare i dati e svolgere le loro funzioni. Ma i database relazionali hanno applicazioni anche sul piano di fabbrica: i dati di produzione, i turni, le ricette, le informazioni pertinenti al controllo di qualità, il tracciamento dei prodotti e persino i dati con marcatura temporale possono essere memorizzati in basi di S Foto tratta da www.freerangestock.com

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