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FEBBRAIO 2019 FIELDBUS & NETWORKS 38 Fieldbus & Networks facile perdere di vista il fatto che essa crei opportunità soltanto se le persone sono in grado non solo di avvalersene, ma anche di com- prenderla e di viverla in funzione delle proprie esigenze e obiettivi. Lo sviluppo delle nostre soluzioni per l’industria interconnessa mette sempre al centro l’‘usabilità’ per la persona: dando agli operatori più spazio di intervento, agilità, intelligenza operativa, ci poniamo anche l’obiettivo di migliorare il loro modo di lavorare e di consentire loro di dare un contributo alla crescita della loro azienda. Un aspetto fondamentale è quello delle competenze: è necessario un grande sforzo di qualificazione, riqualificazione e formazione fin dalla scuola, per fare in modo che le persone siano a loro agio nel ‘mondo 4.0’, e possano coglierne tutte le opportunità. Schneider Electric, in questo senso, accompagna sempre l’offerta tecnologica con un’offerta di formazione, supporto, accompagnamento per le aziende che ne fac- ciano richiesta; offre formazione tecnica sia online sia in aula sotto varie forme; ha attivato da alcuni anni un importante progetto legato all’alternanza scuola-lavoro e all’innovazione delle competenze. Le nostre Accademie, dedicate anche all’Industria 4.0, hanno formato già oltre 6.000 studenti e arriveremo a 10.000 entro il 2020. Collabo- riamo anche con gli ITS con un progetto sullo smart manufacturing; lavoriamo per innovare le competenze a livello dell’intera filiera, rispondendo ai bisogni concreti dei nostri clienti, partner, system integrator”. Rizzi : “Possiamo certamente condividere l’opinione dei sociologi: la tecnologia applicata al mondo industriale ha, o comunque dovrebbe avere, almeno due obiettivi: il primo è senz’altro quello di rendere il lavoro delle persone quanto più possibile supportato e, pertanto, alleggerito da incombenze marginali o addirittura superflue, permet- tendo agli operatori di concentrarsi sulle attività critiche. Il secondo è ovviamente quello di aumentare la produttività e di ridurre il più possibile gli scarti e/o i fermi macchina. Tenendo presenti queste due finalità primarie, Rockwell Automation risponde a tali esigenze con soluzioni legate all’‘immersione’ degli operatori nella realtà aumentata, oppure, ove necessario, nella re- altà virtuale specifica della macchina o dell’impianto. Il tutto sempre con la volontà di semplificare la vita degli operatori aumentando la produttività”. Paleari: “Anche se oggi si parla di fabbrica intelligente, non va dimenticato che il ruolo della persona, artefice delle attività ‘human-centered’, continua a mantenere una centralità indiscuti- bile in termini di valore e unicità. Come abbiamo richiamato prima, relativamente al valore della formazione, non basta l’ausilio della tecnologia a trasformare un operatore in un operatore esperto. Una tecnologia user-friendly è certamente un fattore necessario, ma del tutto insufficiente a colmare lo skill gap, e quindi la consapevolezza di essere al centro del processo evolutivo, di chi la deve utilizzare, in quanto la sua preparazione poggerà su conoscenze mirate e speci- fiche senza il supporto organico di un’adeguata formazione di base. Mettere la persona al centro significa quindi metterla in condizione di sfruttare al massimo le potenzialità che la tecnologia offre. In relazione a ciò, e alla disomogeneità che spesso si riscontra negli ambienti industriali, si può dire che attualmente stiamo attraver- sando una fase di transizione, completata la quale avremo senz’altro guadagnato un altro gradino della scala evolutiva”. Arosio : “Tecnologie come WEG Motor Scan dimostrano come l’e- voluzione tecnologica non debba necessariamente sostituirsi agli operatori, mettendo quindi a rischio posti di lavoro. Al contrario, permetterà loro di scalare la catena del valore, assumendo maggiori responsabilità, per esempio con analisi di livello superiore e deci- sioni di ambito manageriale. Nel caso specifico della manutenzione dei motori, gli operatori si evolveranno da tecnici della manutenzione a tecnici dell’affidabilità”. Barina : “Questo è sicuramente per Siemens un punto focale, lo dimostra il fatto che già dal 2016, in occasione dei 200 anni dalla nascita del fondatore, Werner von Siemens, la società ha intro- dotto il claim ‘Ingenuity for life’ sotto il proprio logo, per enfatiz- zare ulteriormente il proprio posizionamento globale e il focus nelle aree dell’elettrificazione, dell’automazione e della digitalizzazione. ‘Ingenuity for life’ vuole riassumere tutto ciò che Siemens è diven- tata nel corso del tempo e che oggi si può tradurre in: ‘Ingenuity’, ovvero competenza ingegneristica, spirito imprenditoriale, forza dell’innovazione e ferma volontà a dare il meglio per la società ogni giorno; ‘for life’, vale a dire che in Siemens creiamo valore di lungo periodo, per il singolo cliente, per il collaboratore, per il cittadino e per la società nel suo complesso”. FN: Sarebbe interessante poter toccare con mano ciò che è stato fatto a titolo esemplificativo: potrebbe raccontarci un’esperienza concreta vissuta dalla sua azienda? Paleari : “La lista delle esperienze che potremmo portare sarebbe lunghissima. Il know-how che abbiamo maturato sul campo, al fianco dei clienti, nella realizzazione di innumerevoli e rilevanti applicazioni, è la migliore garanzia per chi è alla ricerca di un partner solido, affi- dabile e soprattutto competente nel mondo della connettività”. Palazzolo : “Nell’ambito di un percorso di innovazione 4.0 molto articolato abbiamo lavorato con il nostro cliente Omag, azienda che costruisce macchine per il packaging in ambito food e pharma, per aiutarlo a rispondere alle esigenze dei suoi utenti finali, che richie- dono macchine completamente connesse. Con la piattaforma EcoStruxure e la soluzione software EcoStruxure Machine Advisor è stata realizzata per loro una piattaforma di con- trollo basata su cloud che consente il tracciamento del parco mac- chine installato in tutto il mondo, il monitoraggio, la diagnostica da remoto. Offre così macchine che già sono pronte a sfruttare le tec- nologie HMI più evolute di cui abbiamo parlato, basate sulla realtà aumentata. Omag infatti vuole dare a tutti i suoi clienti questa op- portunità: l’HMI innovativo diventa parte integrante di una proposta competitiva sul mercato globale. Un’altra esperienza interessante ci viene da un ambito non stretta- mente industriale: un cliente, Levian, società che si occupa di pro- duzione di valvole per il settore anti-incendio e fa parte del gruppo Bridgeport, ha scelto di adottare EcoStruxure Augmented Operator come strumento per il controllo e la manutenzione della sua cabina di trasformazione MT/BT, realizzata sempre con tecnologie smart di Schneider Electric. In questo caso, l’innovazione HMI mette in luce un evidente vantaggio di sicurezza: queste cabine sono ambienti rischiosi per gli operatori, quindi ridurre la necessità di interagire fisicamente con esse per le attività necessarie è molto importante per le persone e per l’azienda”. Barina : “Siemens Italia porta avanti con sempre maggiore concre- tezza il proprio percorso di sviluppo all’insegna della digitalizzazione. Competenze, tecnologie, soluzioni e prodotti innovativi hanno per- messo di realizzare progetti di assoluta avanguardia presso impor- tanti clienti in ambito sia infrastrutturale sia industriale, con un focus consistente verso la progressiva diffusione della soluzione cloud based MindSphere”.
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