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NOVEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS 70 Fieldbus & Networks Marco Zampolli , Industrial IoT senior product sales manager Eu- rope, Advantech ( www.advantech.eu ) : “L’evoluzione digitale può essere schematizzata nelle ‘4C’, ovvero collect, connect, compute, create. L’esplosione della quantità di dati ha creato l’esigenza di avere una soluzione di fog computing: dispositivi dalle perfor- mance elevate adatti a operare direttamente in campo e trasferire al cloud solamente le informazioni necessarie. Il cloud computing ha sempre maggiormente bisogno di essere privato e, vista l’en- tità dei dati che devono essere trasferiti, vi è la necessità di avere una prestazione di calcolo GPU oppure server. In tutte le situazioni sopra descritte Advantech offre una soluzione calzante, dal fog computing grazie alla serie fanless UNO, fino ai server SKY basati su tecnologia GPU di Nvi- dia oppure su processori Intel Xeon. A fianco delle soluzioni hardware è necessario avere una soluzione soft- ware in grado di abbracciare i vari ambiti: per Advantech è Wise-PaaS, che permette di avere il controllo di tutta l’infrastruttura installata in campo, dal semplice remote mana- gement a soluzioni Scada complesse. Se si parla invece di aggiungere con- nettività agli impianti esistenti, que- sto è sempre importante ma di non semplice attuazione. Installazioni esistenti significano limiti di spazio e necessità di non toccare ciò che funziona. La tecnologia si è sviluppata ampiamente in questa direzione, offrendo soluzioni che uniscono alla sopracitata gli standard di affidabilità tipici del mondo industriale. Advantech ha investito in differenti tecnologie per offrire soluzioni di remote I/O con connettività 802.11 Lora e NB IoT”. Leggi online anche le risposte di Niccolò Ferrari Spinola e John Browett Dall’automazione alla digital transformation: l’innovazione è sì una questione di ‘vision’, ma anche di investimenti tecno- logici a lungo termine. Come possono fare le micro e piccole imprese dove spesso le risorse sono scarse? Bruno Portaluri , chief technology officer - EAM Practice leader di Omninecs Group ( www.omninecs. com ): “Non sempre un percorso di trasformazione digitale comporta grandi investimenti. Spesso il vero problema è quello di identificare gli obiettivi e i processi da digitalizzare per ottenere un sufficiente ritorno degli investimenti e giustificare i costi. Dopo una prima fase di iden- tificazione delle varie opportunità di digitalizzazione, bisognerebbe evitare di passare direttamente alla fase di implementazione definitiva. Il sugge- rimento è quello di avviare una fase ‘prototipale’, durante la quale realizzare PoC (Proof of Concept) o PoT (Proof of Technology) per verificare la fattibilità e la profittabilità delle iniziative selezio- nate. Ciò permette inoltre la valutazione delle migliori tecnologie da adottare e una stima più realistica del ritorno dell’investimento di ciascuna iniziativa. A questo punto si potrà procedere alla re- alizzazione di progetti di digitalizzazione più promettenti (uno o due al massimo), sostenendo gli inevitabili costi ma riducendo il rischio di fallimenti”. Vincenzo Costantino , director Emea South Technical Services, Commvault ( www.commvault.com ) : “Il problema del budget da allocare alla digital transformation è sicuramente superabile considerando i vantaggi che ne può trarre il business in termini di efficienza, miglioramento competitivo e salto tecnologico, sia come efficientamento della produzione, sia come innovazione di prodotto. Tali fattori hanno di sicuro una ricaduta positiva sul bilancio azien- dale, in grado di compensare gli investimenti necessari. Il budget che occorre per intrapren- dere un percorso di digital transfor- mation, poi, non è ‘esorbitante’ in termini assoluti: vi sono diverse tecnologie che permettono di co- minciare a estrarre valore dai dati in modo molto semplice ma efficace. A volte la semplice indicizzazione di dati già presenti all’interno dell’a- zienda e una semplice analisi e ag- gregazione degli stessi permettono di avere informazioni utilissime al business. Con un investimento contenuto si riescono a porre le basi di tale tra- sformazione, ricavandone risultati immediatamente apprezzabili. Spesso è più un problema di approccio a tali tematiche innovative, o semplicemente una ‘remora’ ad abbracciare un’innovazione che, ricordiamo, avrà un impatto positivo sull’intera azienda, non solo sul dipartimento IT”. Leggi online anche la risposta di Umberto Pirovano Bruno Portaluri, Omninecs Group Vincenzo Costantino, Commvault Marco Zampolli, Advantech – Secondo vari studi, l’Internet of Things raddoppierà il suo valore entro il 2021: ci stiamo ‘riempiendo’ di oggetti comunicanti in casa e in azienda. Quali sono le problematiche emergenti da non trascurare? – Quali sono i tool ‘giusti’ da impiegare per un Business Intelligence ‘evoluta’, in grado di gestire e strutturare flussi di dati ingenti? – La digital transformation deve fare i conti con la carenza di competenze oggi sul mercato: assumere o formare? – Quali figure professionali oggi inesistenti saranno fondamentali nelle aziende digitalizzate di domani? LEGGI ONLINE LE RISPOSTE ALLE ALTRE DOMANDE:

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