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SETTEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS 42 Fieldbus & Networks di energia, dei sistemi di illuminazione e di quelli di climatizzazione. Per questo, in una smart home gli interventi sono fina- lizzati ad aumentare la consapevolezza e a responsabilizzare gli utenti circa i con- sumi elettrici, di gas e acqua, mediante l’installazione di soluzioni di visualizza- zione e modulazione dei consumi ener- getici, anche attraverso i servizi di ‘active demand’. I sistemi tradizionali di automazione evol- vono così verso architetture orizzontali. Le tecnologie che di default gestiscono i con- sumi elettrici in relazione alla domanda o che, attraverso l’informazione, incorag- giano il consumatore ad attuare scelte consapevoli, giocheranno un ruolo attivo nell’assorbimento dei picchi di consumo e della diminuzione di carico, minimiz- zando le perdite associate a un aumento sproporzionato della domanda durante i periodi di picco e da un’insufficiente domanda quando è disponibile l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Non ci si aspetta, del resto, che il con- sumatore monitori costantemente i dati di ingresso esterni e gestisca le infor- mazioni manualmente, per cui una casa intelligente, dotata delle giuste apparec- chiature, capaci di anticipare le informa- zioni sui consumi, può giocare un ruolo chiave aumentando il livello di consape- volezza dell’utente e quindi contribuire a una riduzione dell’uso dell’energia. Come sempre più confermato dalla legi- slazione europea e nazionale, il tema ‘edi- ficio’ ha un ruolo centrale nella strategia politica chiamata ad affrontare la sfida della sostenibilità e dell’innovazione. Le costruzioni infatti, nella loro attività, as- sorbono il 50% dei materiali del Pianeta: nel loro ciclo di vita consumano il 50% dell’energia, sono causa di oltre il 40% delle emissioni climalteranti e producono oltre il 25% dei rifiuti complessivi (fonte Enea e Centro Studi Confindustria). È dunque necessario guardare agli edifici in prospettiva, come a strutture dinamiche e reattive che forniscano agli utenti condi- zioni di fruizione sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, attraverso l’interazione continua tra i suoi elementi costitutivi: strutture edili (involucro, materiali ecc.), apparati tec- nologici, processi (impianti, apparecchi, automazione ecc.) e gestione (manuten- zione, servizi alle persone e all’edificio, controllo delle prestazioni). Si parla di edi- ficio sostenibile sia in relazione a nuove costruzioni, sia a interventi sull’esistente, finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO 2 , nonché alla riduzione e al conte- nimento del fabbisogno energetico dello stesso. I possibili interventi da effettuare in tal senso sono numerosi: utilizzo di involucri (murature perimetrali, tetto e chiusure vetrate) ad alte prestazioni di isolamento termico e sistemi di ventilazione con- trollata a recupero energetico; utilizzo di fonti rinnovabili (pannelli solari, pompe di calore per riscaldare l’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, impianti geotermici ecc.), te- leriscaldamento ecc.; regolazione delle condizioni ottimali di benessere igroter- mico e ottico-luminoso all’interno degli ambienti abitativi. Quest’ultimo punto può essere attuato prevedendo, per esempio: involucri opachi e trasparenti a elevate prestazioni di isolamento termico; efficaci sistemi di schermatura esterna automa- tizzati e controllati da impianti domotici, che permettano di regolare il flusso di irraggiamento solare all’interno degli am- bienti abitativi in funzione degli obiettivi di comfort interno; sistemi di illuminazione elettrica a elevata efficienza, controllati tramite impianti domotici in sinergia con i sistemi di protezione dall’irraggiamento solare, per massimizzare lo sfruttamento dell’illuminazione naturale; utilizzo di involucri opachi e chiusure trasparenti dalle prestazioni di isolamento termico commisurate al livello di rumore esterno presente; condizioni di sicurezza ottimali; utilizzo di prodotti a ridotto impatto am- bientale; recupero del ciclo chiuso delle acque (reflue e di scambio termico a uso impiantistico); manutenzione costante e gestione oculata del sistema edificio-im- pianti, attenta a massimizzare le presta- zioni e minimizzare le diseconomie. Affinché la logica ‘smart’ si possa definire compiutamente applicata, specie quando riferita all’organismo edilizio, è di primaria importanza l’attività di gestione e manu- tenzione, unico strumento attraverso il quale è possibile mantenere nel tempo i risultati di efficienza ottenuti attraverso la progettazione e realizzazione degli in- terventi. Il processo innovativo che dovrà caratterizzare gli edifici passa, dunque, dalla sostenibilità, ma richiede anche una reale introduzione di ‘intelligenza’ per con- seguire il livello di ‘smart building’. L’in- telligenza si manifesta in una complessa gerarchia di funzioni nella gestione delle informazioni, che consente un’interazione continua tra individuo, contesto micro-cli- matico, edificio e ambiente esterno. Tutto può essere modulato con l’aiuto della parte più intelligente degli smart building, le persone, che costituiscono la capacità razionale dell’edificio con cui macchine, apparecchi, impianti devono scambiare informazioni. Occorre, quindi, definire una strategia, ovvero un modello di business che promuove l’integrazione delle diverse componenti che rendono un edificio effi- ciente ed efficace. Lo smart building è il modello che meglio rappresenta questo concetto di integrazione, poiché la pre- vede in forma di vera e propria interazione sulla base di protocolli informativi di con- trollo e gestione del risultato, attraverso il dialogo intelligente fra gli elementi che costituiscono il sistema edificio-impianto. L’IoT porta un cambio di paradigma Fonte: Osservatorio Politecnico di Milano

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