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MAGGIO 2018 FIELDBUS & NETWORKS 87 sperimentale, promossi e proposti dalle imprese, compresi quelli scaturiti dalla collaborazione tra aziende e soggetti fornitori di ser- vizi per il trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0. Vi sono quindi le condizioni economiche e tecnologiche perché si al- larghi e si consolidi la platea delle aziende che lavorano per trasfor- mare e innovare i propri processi produttivi e organizzativi. Apertura e interoperabilità Ben si comprende come trasformazioni così importanti non possano che essere ‘aperte’ e avere caratteristiche di interoperabilità fra le tecnologie dei diversi fornitori. Auspicabilmente dovrebbero essere regolate da stan- dard internazionali. La norma DIN Spec 91345:2016 costituisce il primo tentativo di standardizzazione del paradigma di Industria 4.0 attraverso lo sviluppo di una puntuale architettura di riferimento. Il concetto centrale della norma è quello di ‘asset’, ossia dell’elemento che contribuisce a creare valore per l’azienda, sia esso materiale o imma- teriale. È sul concetto di asset che si basa il passaggio dal mondo fisico al mondo virtuale, dove il componente reale è collegato al suo duale digi- tale. Tutti gli asset appartenenti al mondo fisico, infatti, diventano ‘com- ponenti’ di Industria 4.0, se questi vengono rappresentati inmodo corretto nel mondo digitale. La rappresentazione di un asset nel modo digitale non potrà mai essere completamente realizzata, quindi non assisteremo mai a un vero e proprio duale reale-digitale. Per questo si parla più oppor- tunamente di ‘ombra digitale’, che consiste in una rappresentazione più precisa possibile, quasi completa, dell’asset. Il percorso che consente di tradurre un asset fisico nel suo duale digitale è costituito da diverse fasi e considera una serie di elementi fondamentali, che servono alla comprensione del framework normativo. In sintesi, la norma DIN Spec 91345:2016 permette di avere un quadro di riferimento per la gestione degli asset, nella loro rappresentazione digitale, per sviluppare soluzioni 4.0 conformi al paradigma formale e strutturato. Volendo predisporre uno strumento per fare l’assessment di un’azienda, sulla base di quanto stabilito dalla suddetta normaDIN, si può fare riferimento al modello sviluppato da Acatech (Accademia tedesca delle Scienze e dell’Ingegneria). Lo studio Acatech illustra uno strumento che può aiutare le imprese a misurare l’attuale livello di maturità nei con- fronti del paradigma 4.0 e costruire un percorso per diventare capaci di apportare cambiamenti in tempo reale. Inoltre, il framework consente alle imprese di individuare misure concrete che siano funzionali al raggiun- gimento di un livello di maturità più elevato e alla massimizzazione dei vantaggi economici derivanti dalla digitalizzazione. Il modello suggerisce una valutazione dell’impresa su sei livelli, suddivisi in due macro-fasi: di- gitalizzazione e Industria 4.0. I livelli rappresentano le fasi successive del percorso che le aziende do- vranno intraprendere per implementare correttamente il paradigma di Industria 4.0 e descrivono le caratteristiche distintive delle azioni poste in essere dalle imprese. Nello specifico: 1. informatizzazione: in questa fase inizia la digitalizzazione dell’im- presa attraverso investimenti in tecnologie informative isolate. Le aziende adottano tecnologie atte a rendere efficienti le routine e a raggiungere maggiori livelli di qualità dei prodotti. Si hanno ancora macchine prive di interfacce digitali e di collegamento con il sistema informativo aziendale; 2. connettività: in questa fase la tecnologia informatica utilizza e inte- gra componenti che consentono la connettività di sistemi e impianti. Le applicazioni aziendali sono interconnesse e rispecchiano il core business dell’impresa. Tuttavia non si è ancora raggiunta la completa integrazione tra il livello OT (Tecnologia Operativa) e IT (Informatica); 3. visibilità: è questa la fase in cui si apprezza la presenza di sensori che consentono di acquisire dati dai processi. È possibile cominciare a parlare di ‘ombra digitale’, che consente di raffigurare e monitorare costantemente ciò che accade all’interno dell’azienda. I dati saranno un prezioso supporto per i manager, che potranno assumere decisioni maggiormente informate; 4. trasparenza: in questa fase l’azienda utilizza tecnologie per l’analisi dei dati finalizzate a comprendere le interazioni presenti tra gli ele- menti dell’ombra digitale. La manutenzione predittiva è un esempio di attività per cui la conoscenza delle relazioni tra eventi ed effetti è un prerequisito imprescindibile; 5. capacità predittiva: la comprensione delle relazioni tra gli elementi permette di simulare scenari futuri e individuare i più probabili. In questa fase le imprese sono in grado di anticipare gli eventi e di implementare misure idonee in tempi utili; 6. adattabilità: dopo aver previsto gli eventi si potrà procedere all’auto- matizzazione del processo decisionale, al fine di adattarsi ai cambia- menti. L’onere di prendere alcune decisioni, nei casi in cui l’intervento umano sia sostituibile, verrà demandato al sistema digitale. Sulla base di questi criteri sono stati messi a punto vari questionari di assessment. Uno di questi è stato prodotto dalla Regione Toscana in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa, il Dipartimento di ingegneria dell’informazione e scienze matematiche dell’Università di Siena, il Dipartimento di studi aziendali e giuridici dell’Università di Siena. Gli assessment aiutano le imprese a intraprendere percorsi lineari e a investire correttamente per cogliere tutti i vantaggi, tecnologici, organizzativi ed economici, insiti nel paradigma Industria 4.0. Il percorso qui schematizzato dettaglia, dal basso verso l’alto, le À completa e strutturata degli aspetti critici che impattano sulla sua digitalizzazione Il modello suggerisce una valutazione dell’impresa su sei livelli, suddivisi nelle due macro-fasi Digitalizzazione e Industria 4.0

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