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MAGGIO 2018 FIELDBUS & NETWORKS 33 visione moderno, come FH di Omron, è in grado di elaborare un prodotto ogni 30 ms circa. Tuttavia, tale funzionalità deve essere supportata dalla capacità di confrontare le informazioni analizzate con i dati di riferimento archiviati esternamente, di registrare i dati in modo sicuro e di accedere istantaneamente agli stessi, se necessario. Queste esigenze possono rappresentare un problema per i metodi di raccolta tradizionali basati su PLC, in cui i dati vengono archiviati in aree temporanee, come la memoria interna, o su supporti rimovibili. In genere, questi dati vengono accanto- nati o estratti periodicamente su dispositivi di archiviazione esterni, come server di rete o database, ricorrendo spesso a pacchetti Scada. Tale ap- proccio provoca la perdita dell’elemento ‘in tempo reale’ e della capacità di interrogare e recuperare istantaneamente i dati archiviati. Dunque, se gli Scada tradizionali risultano incapaci a soddisfare questa necessità, qual è la soluzione giusta? La risposta è una combinazione tra comunica- zioni molto più rapide (inferiori al ms) e sistemi di controllo locali in grado di garantire il dialogo diretto e bidirezionale con i database relazionali di livello aziendale. Industria 4.0 fra sogno e realtà Si fa un gran parlare di Industry 4.0, un mondo industriale futuristico e interamente collegato, in cui tutti gli elementi siano interconnessi e in grado di comunicare tra loro in tempo reale. Si tratta di uno scenario che, seppure lentamente, sta diventando una realtà. Le reti basate su Ethernet, come Ethercat, consentono a tutti i componenti di un sistema di automazione, dai sensori ai robot, di scambiare informazioni a velocità impensabili in passato. Ciò offre al controller un accesso istantaneo a tutti i dettagli delle attività di produzione. Se il controller viene inoltre collegato al livello di gestione aziendale, per esempio tramite ERP, MRP o MES, la visione di Industry 4.0 inizia a materializzarsi. In poche parole, questo significa l’integrazione di OEM, end user, business partner nel processo di produzione a livello sia locale sia globale. Tutto questo non è stato inventato dai reparti di marketing dei produttori di componenti di automazione. In occasione di un recente evento orga- nizzato da Ppma (Processing and packaging machinery association) a Birmingham, Duncan McFarlane, docente dell’Università di Cambridge, ha parlato di questo argomento sottolineando come ‘l’intelligence loca- lizzata’ e la ‘customerization’ dei processi di produzione consentano ai clienti di modellare direttamente e modificare in maniera dinamica gli aspetti esecutivi dei propri ordini. Sebbene si tratti di una filosofia che si sta diffondendo soprattutto in settori con alto valore ingegneristico, come quello automobilistico, questo approccio può offrire vantaggi a tutte le aziende e alle catene di approvvigionamento integrate. McFarlane ha ricordato come questo approccio richieda una maggiore intelligenza as- sociata al prodotto, per esempio il modo in cui quest’ultimo è collegato alle informazioni e alle regole di produzione, fino all’immagazzinamento o trasporto, consentendo al prodotto stesso di supportare o influenzare tali attività. Per tradurre questa visione in realtà, gli elementi hardware del control- ler devono essere in grado di collegarsi direttamente alle stesse reti dei In futuro assisteremo all’integrazione di OEM, end user e business partner nel processo di produzione a livello sia locale sia globale
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