FN_95

MAGGIO 2018 FIELDBUS & NETWORKS 19 FN: Com’è nata l’esigenza di una sede francese per OPC Foundation? Potier: “OPC Foundation è presente nel mondo con diversi uffici regionali; OPC Europe ha sede in Germania, il che l’ha sempre resa molto ‘sensibile’ alle esigenze del mercato tedesco e, a dire di qualcuno, meno attenta agli interessi degli altri partner europei. In passato notavamo, per esempio, che OPC Europe coinvolgeva nell’organizzazione dei propri eventi soprattutto il management tedesco, quasi assenti gli esponenti di altri Paesi. Per questo abbiamo pensato fossero ormai maturi i tempi per far nascere OPC UA France. Parlando delle ultime tendenze dell’industria, poi, il piano francese denominato Industrie du Futur non corrisponde perfettamente al tedesco Industrie 4.0, al quale invece si avvicina il vostro Piano Industria 4.0 (ora Im- presa 4.0 - ndr ). Industrie du Futur guarda non solo agli aspetti tecnici, bensì a tutto ciò che ha a che fare con l’organizzazione aziendale e la gestione delle risorse umane. Per questo, il punto di vista dell’industria francese è differente: OPC UA France ha l’obiettivo di coinvolgere i player francesi ed essere un’organizzazione in cui le aziende francesi possano riconoscersi. Le nostre iniziative, anche da un punto di vista di marketing, sono improntate alla filosofia di Industrie du Futur , mentre quelle di OPC Europe al concetto di Industrie 4.0: questo è uno dei motivi che ci ha spinto a creare un’asso- ciazione su base nazionale. Del resto, anche in Asia vi sono diversi uffici nazionali, oltre a OPC Asia, per esempio OPC Cina, OPC Corea, OPC Giap- pone ecc. In Europa i numeri sono in netta crescita, credo anzi che in un prossimo futuro ci sarà spazio anche per un OPC Italia...”. FN: Quali sono le principali attività dell’associazione? Potier: “Io vedo tre compiti principali per OPC UA France: primo e più im- portante è lavorare sulle specifiche, perché lo standard deve continuare a evolversi: è importante che la tecnologia tenga il passo con le esigenze del mercato. Secondo, fare attività di marketing e organizzare eventi per pro- muovere la tecnologia e acquisire nuovi soci. Terzo, supportare con azioni concrete la diffusione di OPC UA nei diversi settori dell’industria e fuori dall’industria. Un’importante realtà francese del settore automotive con cui abbiamo avuto un incontro, per esempio, ha asserito che a partire dal 2019 i prodotti utilizzati sui suoi impianti dovranno supportare OPCUA, altrimenti non verranno presi in considerazione. Lo stesso vale per un operatore fer- roviario francese, che adotterà OPC UA quanto prima... Questo è frutto del nostro lavoro come associazione”. FN: Quali saranno leprossime ‘frontiere’ della tecnologiaOPCUA? Potier: “OPC client/server è ormai un modello diffuso praticamente in tutti i prodotti sul mercato. È ideale per far dialogare uno o più client e un server, per connettere PLC, Scada ecc. I problemi sorgono in presenza di processi complessi, con più nodi su una rete ed esigenze di realtime. Per questo stiamo lavorando a due espansioni dello standard: il modello Pub/ Sub e TSN (Time-Sensitive Networking). Il primo abilita comunicazioni one- to-many emany-to-many, utili in presenza per esempio di una LAN. Il server invia i dati in rete (Publish), o li rende disponibili in cloud, e ogni client può riceverli e vederli (Subscrive). Questo però non basta per ottenere capacità realtime. Per questo si sta lavorando contemporaneamente alla modalità TSN, espansione dello standard Ethernet Ieee 802.1. Quando la specifica sarà disponibile avremo il determinismo a livello di controllo, potremo anche arrivare a livello I/O e di motion control direttamente sulla rete OT. Un do- mani potremmo avere fieldbus basati su OPC UA, ma questo è il futuro. Al momento, nei test che sono stati condotti le prestazioni hanno raggiunto livelli davvero significativi: una velocità 18 volte superiore a quella delle comunicazioni attualmente in uso. Oggi i sistemi devono potersi basare su reti Gigabit Ethernet. Tramite Pub/Sub con TSN i dispositivi sono in grado di mandare i loro dati in rete, ma occorre che siano richiesti, per cui si perde tempo per la richiesta. Usando gli switch, poi, aumenta la latenza... L’ideale sarebbe riuscire a inviare il dato a chi deve utilizzarlo proprio nel momento in cui gli occorre, senza bisogno di richieste e sistemi intermedi. A questo stiamo lavorando”. OPC UA è riconosciuto come standard de facto per la comunicazione in soluzioni Industria 4.0

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=