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Fieldbus & Networks MAGGIO 2020 FIELDBUS & NETWORKS 7 L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Stiamo vivendo tempi complessi e difficili. La diffusione del Covid-19 ha ormai raggiunto il livello di pandemia globale lasciandosi ovunque una scia di rovine e distruzione, tanto che in molti, forse impro- priamente, fanno correre la mente agli effetti catastrofici di una guerra. Il mondo dell’automazione industriale, che non godeva di particolare salute prima che il virus colpisse a causa del calo della produzione industriale e di un conseguente rallentamento degli investimenti, deve ora fronteggiare l’impossibilità per la stragrande maggioranza dei lavoratori di recarsi in fabbrica. E anche quando questo non accade, le misure di allontanamento sociale si traducono in uno sconvolgimento dell’operatività tradizionale. È subito apparso evidente che, nonostante il clamore più volte suscitato in passato dagli annunci di un’ormai imminente sostituzione della manodopera umana da parte di un’automazione sempre più spinta, siamo ancora lontani da questo risultato, almeno su vasta scala. In questo momento tutte le aziende (manifatturiere) stanno approfittando della situazione contingente per un’analisi critica dei propri modelli operazionali, dalle modalità di produzione alla gestione della catena di approvvigionamento, pensando a come simili situazioni potranno essere affrontate in maniera più efficace in un prossimo futuro. Per esempio, come si può aumentare l’efficacia del telelavoro, quando l’operatività in loco è ridotta o nulla a causa di una catastrofe naturale o di una nuova pandemia? Una delle lezioni apprese in questi giorni è che il modello del centro di distribuzione va forse superato per poter avvicinare la fabbrica al consumatore, il che richiede necessariamente una modifica delle procedure di imballaggio, che devono di- ventare più flessibili e personalizzate. Un’altra ovvia considerazione è che, contrariamente a quello che in tanti affermano, una catena di approvvigionamento sempre più diversificata su vasta scala è l’unico modo per garantire che, a fronte della compromissione delle operazioni in una regione geografica, si possa continuare a operare in un’altra. In futuro, avere ac- cesso in tempo reale a informazioni dettagliate e accurate su disponibilità di materiali, logistica e produzione permetterà di aumentare la resilienza delle reti di approvvigionamento. Allo stesso tempo, la disponibilità di queste informazioni condivise permetterà un più efficace monitoraggio della domanda da parte del mercato, con l’effetto di avere previsioni più accurate e un conseguente adeguamento ‘dinamico’ dei ritmi produttivi. Va da sé che la risposta a queste domande risiede in una trasformazione digitale via via più spinta, con le aziende che devono diventare ‘digitalizzate’ in un’accezione sempre più vasta del termine. Digitalizzazione significa infatti non solo acquisire montagne di dati, trasformando quelli che ora sono processi analogici non controllati, attraverso strumenti come i gemelli digitali e la realtà aumentata e/o realtà virtuale, ma anche e soprattutto instaurare processi di analisi tesi a estrarre informazioni da utilizzare per migliorare l’efficienza dei processi aziendali. Uno dei probabili effetti (positivi) che scaturirà dalla crisi legata al Covid-19 sarà un’accelerazione degli investimenti nel campo dell’automazione e della robotica, quando l’economia globale alla fine si riavvierà, anche se è inutile nascondere che ci vorrà del tempo. I robot collaborativi, per esempio, che già oggi costituiscono il settore della robotica in più rapida espansione, potranno trasformarsi in avatar dell’operatore umano, dando la possibilità di controllare alcuni dei processi negli impianti completamente da remoto. Inoltre, se è pur vero che saranno necessari più robot e automazione per rispondere alle fluttuazioni imposte da un mercato globalizzato, ci sarà anche un sempre crescente bisogno del talento umano per gestirli. Quindi, mentre pensiamo fin da subito a cosa fare in futuro, cerchiamo di essere ottimisti e… #andratuttobene! Emiliano Sisinni Editoriale L’AUTOMAZIONE AL TEMPO DELLA PANDEMIA

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