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6Lowpan implementa due tipologie di indirizzi: indirizzi estesi Ieee- 64 bit, univoci globalmente, o indirizzi a 16 bit, univoci soltanto all’interno della PAN. La possibilità di estendere il campo di indiriz- zamento permette di configurare reti di sensori che possono essere gestite direttamente dalla rete Internet a indirizzamento IPv6. La ti- pologia di pacchetto 6Lowpan offre il supporto per la comunicazione su reti mesh, per broadcasting e multicasting e per la gestione della frammentazione dei pacchetti. Eredita dal protocollo IPv6 anche la funzionalità di autoconfigura- zione dei nodi. Non potendo costruire frame di grandi dimensioni, in quanto la massima grandezza consentita del protocollo 802.15.4 è di 127 bytes contro i 1.260 bytes dell’IPv6, i livelli implementati in 6Lowpan per trasferire le informazioni dai livelli superiori ai livelli inferiori, prevedono un adattamento del pacchetto. Non esiste an- cora uno standard completo per l’intero stack di protocollo e nem- meno programmi di certificazione per soluzioni 6Lowpan. In virtù delle molteplici modalità operative disponibili nel livello di collega- mento dati, diversi produttori possono sviluppare soluzioni proprie non interoperabili. I dispositivi 6Lowpan residenti in diverse reti possono comunicare via Internet attraverso un router edge a condizione che utilizzino lo stesso protocollo applicativo Internet. Essendo nativi IP, i dispositivi 6Lowpan sono in grado di comunicare con qualsiasi server o dispo- sitivo su Internet, incluse le unità wi-fi ed Ethernet. Identificazione Con la crescente diffusione della tecnologia Rfid (Radio frequency identification) un numero sempre maggiore di distributori e fornitori hanno deciso di adottarla, il che ha richiesto la creazione e l’ac- cettazione di standard, oltre che di lettori funzionanti a frequenze compatibili. L’EPC è una ‘company’ impegnata nello sviluppo di una rete basata sugli standard, in modo da supportare la tecnologia Rfid a livello globale. Qualora i dati siano sincronizzati adeguatamente dai di- versi partner commerciali, è possibile individuare i prodotti e condi- videre le relative informazioni, compresa la loro posizione. Quindi, fornendo un sistema standard per unire le informazioni ai prodotti, si permette alle aziende di condividere più efficacemente le infor- mazioni stesse. Tale standard è costituito dal codice EPC (Electronic Product Code). Lo standard EPC, sia nella versione short a 64 bit, sia nella versione standard a 96 bit, permette di identificare univocamente un singolo oggetto distinguendolo da qualsiasi altro esemplare presente sul mercato, fornendogli in pratica un’identità digitale. Le varie sezioni sono di seguito definite: header - descrive la struttura che segue e il tipo di EPC; EPC manager - codice univoco, rilasciato da EAN UCC, che de- scrive l’entità (ovvero l’azienda) responsabile della gestione uni- voca dei campi seguenti; object class - codice univoco per un oggetto o la sua unità di vendita, detta anche SKU (Stock Keeping Unit); serial number - numero seriale univoco dell’oggetto in questione (tag Rfid). Il principale elemento di novità rispetto al sistema UPC dei codici a barre è l’introduzione di un numero seriale in aggiunta al codice del produttore e del prodotto stesso. Questo elemento di novità, intro- dotto per le maggiori possibilità tecnologiche offerte dalla codifica in chip di memoria rispetto al codice a barre, permette di distin- guere univocamente ogni singola istanza di prodotto, per risalire facilmente a luogo, data e lotto di produzione, locazione attuale e a molte altre utili informazioni. Lo standard EPC prevede di identificare univocamente ogni articolo apponendo un tag (etichetta) a ciascun oggetto esistente, il che im- plica la produzione e l’utilizzo di miliardi di tag. Risulta quindi impor- tante contenerne quanto più possibile il costo per facilitare l’adozione su larga scala della tecnologia Rfid con tutti i vantaggi che essa com- porta. Il costo del tag è direttamente proporzionale alla quantità di memoria del tag stesso, per cui è importante dotarsi di una memoria tale da consentire la memorizzazione nel chip solo dell’informazione strettamente necessaria a identificare univocamente l’oggetto. Per questo si è arrivati a un EPC in versione ‘short’ a 64 bit, in quanto si è pensato di memorizzare qualsiasi ulteriore informazione associata all’oggetto in un apposito database. Comunicazione e trasporto Passando alle attuali tecnologie di comunicazione e considerandone velocità, range e consumo energetico, possiamo dire che il wi-fi sia una tecnologia ormai nota, che consente ai terminali delle utenze di collegarsi tra loro attraverso una rete locale in modalità wireless, basandosi sulle specifiche dello standard Ieee 802.11 sviluppato come alternativa senza fili al diffusissimo cavo Ethernet Ieee 802.3. A sua volta la rete locale così ottenuta può essere allacciata alla rete Internet tramite un router e usufruire così di tutti i servizi di connettività offerti da un ISP. Le reti wi-fi sono basate su una topologia a stella utilizzando punti di accesso piuttosto costosi da integrare in dispositivi con presta- zioni di calcolo ridotte, come per esempio unità domestiche quali termostati o prese. La differenza fra wi-fi e le altre reti a copertura cellulare risiede nei protocolli di comunicazione, ovvero nello stack dei primi due livelli (fisico e di collegamento), i protocolli di strato fisico e i protocolli di accesso multiplo o condiviso al supporto radio. In particolare, dato che la trasmissione di ciascuna stazione avviene alla stessa frequenza operativa (2,4 o 5 GHz), per evitare collisioni in ricezione si utilizza il protocollo di accesso multiplo Csma/CA. I protocolli wi-fi consentono anche di adattare la velocità di trasmis- sione del link wireless di accesso in funzione della distanza della stazione mobile ricetrasmittente dall’access point, minimizzando le perdite di trasmissione. Le antenne utilizzate sono di due tipi, omnidirezionali e direttive. Le prime vengono utilizzate di norma per distribuire la connettività all’interno di uffici, o comunque in zone private e relativamente piccole (ambito di utilizzo originario Panoramica delle tecnologie di comunicazione disponibili NOVEMBRE 2019 FIELDBUS & NETWORKS 47

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