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Fieldbus & Networks SETTEMBRE 2019 FIELDBUS & NETWORKS 7 L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Eh sì, anno dopo anno, mese dopo mese, siamo arrivati anche noi al ‘fatidico’ numero 100! Un traguardo che fa pensare: non tutti possono vantare una ‘storia’ di cento numeri! E come spesso accade ai com- pleanni, viene spontaneo guardarsi indietro e ‘fare il punto’. Siamo partiti quando nell’industria si usava collegare ogni singolo dispositivo periferico al controllore con un cavo, chilometri di grovigli che viaggiavano lungo linee produttive più o meno estese, con tutti i problemi (e i costi) che ne conseguivano. I fieldbus, allora agli albori, promettevano di superare queste criticità con la connessione di tutti i dispositivi su un unico cavo. Non solo, si potevano creare sincronismi, interconnettere sistemi, ridurre i tempi di risposta fra comando e attuazione. Ma non fu subito chiara a tutti la portata della soluzione. Come con tutte le novità occorre tempo per comprendere appieno i vantaggi di un nuovo sistema, risolvere i possibili aspetti critici che si presentano solo sul campo, valutarne nel tempo la tenuta e la praticità. Non ultimo, il problema della compatibilità fra i diversi protocolli e dispositivi di fornitori diversi, ciascuno pronto a difendere la propria soluzione contro le altre sul mercato, ha portato addirittura a una ‘guerra’ fra bus di campo, dalla quale sarebbe emerso lo standard ‘migliore’ da adottare per far dialogare i vari apparati. Poi è arrivata Industria 4.0 e l’urgenza di far ‘convergere’ mondi allora nettamente separati: non solo i diversi protocolli fieldbus dovevano dialogare fra loro nell’ambiente di fabbrica (OT), ma anche con i livelli superiori di gestione e ‘ufficio’ (IT). La prospettiva si è nettamente ampliata. A distanza di pochi anni, le reti sono diventate una sorta di ‘commodity’: solo in presenza di una valida infrastruttura di co- municazione le aziende possono pensare di sfruttare le potenzialità che IoT e IIoT offrono oggi: robot e sensori di ogni genere stanno già ora raccogliendo dati in precedenza inaccessibili alle aziende, portando l’industria a nuovi livelli di produttività ed efficienza. È un trend ormai in atto; i ‘big data’ sono ‘oro’ e urge dotarsi di reti valide, ben costruite e manutenute, atte a supportarne lo scambio e la trasmissione, laddove la loro mole è destinata ad aumentare esponenzialmente. E poiché dove c’è oro, c’è spesso anche qualche malintenzionato pronto a carpirlo, oggi è la cybersecurity il tema ‘caldo’. Le reti non solo devono essere affidabili, veloci e capienti, ma soprattutto sicure. Le aziende ancora sottovalutano il problema, ma dovranno occuparsene al più presto, affrontando gli investimenti necessari a rendere l’ambiente produttivo sicuro e affidabile. Ma- chine learning e intelligenza artificiale applicate alla sicurezza delle reti daranno un aiuto fondamentale per vincere la sfida, così come giocheranno un ruolo centrale nello sviluppo della Big Data Analysis, un’altra scommessa del futuro. Raccogliere i dati infatti non basta, occorre implementare sistemi in grado di organizzarli e analizzarli per trasformarli in informazioni utili a prendere decisioni. Ed ecco che con la nascita della ‘smart factory’ e lo sviluppo di algoritmi per una gestione automatica degli asset produttivi, possiamo immaginarci uno scenario quasi da ‘fantascienza’, dove le decisioni ordinarie vengono prese direttamente da robot e automatismi, più veloci, precisi e affidabili degli uomini, destinati a ricoprire ruoli maggiormente strategici e a svolgere mansioni a maggiore valore aggiunto. A condizione di trovare, ancora una volta, un linguaggio ‘universale’ che abiliti lo scambio delle informazioni lungo l’intera impresa, ad oggi sempre più Industrial Ethernet. Ma quale degli standard oggi più gettonati? E quale sarà il contributo del wireless? Ecco dunque l’epilogo di questa nostra storia: dopo aver guardato indietro è ora dei buoni propositi! Fieldbus&Networks è pronta a raccontare il ‘sequel’ della ‘guerra dei bus di campo’ andando oltre i fieldbus, verso Ethernet, verso la comunicazione del futuro qualsiasi essa sia, perché lo sviluppo tecnologico è spesso imprevedibile, oltre che inarrestabile. 100 di questi numeri, dunque, augurio che condividiamo con il nostro editore, Fiera Milano, che nel 2020 festeggia i 100 anni di attività... Editoriale Ilaria De Poli @depoli_ilaria 100 DI QUESTI NUMERI!
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