Fluido 449
23 fluidotecnica 449 • ottobre 2022 sempre nuove e sempre più ampie. Sono necessari giovani ingegneri che portino nuove idee. È per questo che Casappa da anni investe nella collaborazione con Uni- versità. Il Global Fluid Power Society PhD Symposium, Gfps, nel 2022 torna in Italia dopo dieci anni, dimostrando ancora una volta come l’Italia rappresenti un punto di riferimento per l’oleodinamica mondiale. Si tratta infatti di un evento di primo pia- no, che raccoglie il mondo accademico e quello dell’industria, attraverso i lavori di studenti e giovani ricercatori nell’ambito del Fluid Power. Casappa contribuisce, ol- tre che come PlatinumSponsor dell’even- to e partecipando all’Industry Panel con il proprio CTO Marco Guidetti, portando tre temi nel programma del convegno. I tre lavori sono presentati da studenti che hanno svolto attività di ricerca, durante il proprio dottorato, nell’ambito di colla- borazioni con l’azienda. Transizione elettrica Gfps è un’occasione di confronto sui temi dell’innovazione del settore che, come tanti altri, sta vivendo oggi un’impor- tante accelerazione verso la transizione elettrica. Per Casappa questa transizio- ne non rappresenta un pericolo per la sopravvivenza stessa dell’oleodinamica, quanto invece una nuova opportunità, caratterizzata da alcune impattanti, ma ben delineate, linee di sviluppo tecnolo- gico. La densità di potenza, la flessibilità e i costi relativamente contenuti dell’i- draulica rappresentano ancora vantag- gi difficilmente superabili da soluzioni puramente elettriche. Se nella trazione è ipotizzabile che le soluzioni elettriche già da anni in sviluppo per il settore dell’auto vengano traslate anche alle macchine off road, più difficile è che le ‘work fun- ction’ di macchine movimento terra, di macchine agricole o di macchine per la movimentazione del materiale possano essere realizzate a costi sostenibili senza l’utilizzo di cilindri azionati idraulicamen- te. Certo, i componenti dei sistemi attuali sono stati dimensionati e ottimizzati per i range di lavoro dei motori termici, e la transizione alla generazione elettrica della potenza presenta nuovi requisiti. Ed è proprio per questo che oggi è ancora più importante investire nell’innovazione dei componenti idraulici. In primo piano l’efficienza Il primo driver di sviluppo è l’efficienza. Con i motori endotermici la ricerca di efficienza, pur sbandierata costantemente sia dai costruttori di veicoli sia di compo- nentistica, è stata sempre limitata nella pratica dallo svantaggioso rapporto tra l’incremento di costi e il corrispondente guadagno energetico complessivo. Con l’elettrificazione della potenza, l’efficienza del sistema diventa davvero imprescin- dibile, perché si traduce direttamente in una riduzione delle batterie, quindi di costo di acquisto della macchina, e deve portare a garantire autonomie di lavoro adeguate, ad oggi non ancora raggiunte. Il secondo driver è il rumore. I circuiti idraulici, e in particolare la pompa, sono secondi per emissioni sonore solo al motore endotermico. Una volta rimossa la fonte principale di rumore, ci si accorge improvvisamente che i circuiti attuali sono inaccettabili. Il rumore diventa quindi un importante filtro tra le tecnologie già di- sponibili o in sviluppo, principalmente per le pompe. Il terzo driver riguarda i range di funzionamento. La velocità minima di un motore termico è abbondantemente superiore a quella necessaria per garan- tire la lubrificazione interna delle pompe, e a entrare in una zona di lavoro con efficienza totale accettabile. Con i motori Superficie (di un componente di pompa ad ingranaggi) modificata con lavorazioni di laser texturing e, in basso, profilo 3D misurato con profilometro laser. Mesh del volume fluido interno ad una pompa ad ingranaggi elicoidali, per la simulazione fluidodinamica 3D (in Simer- icsMP+) del funzionamento della pompa al variare della velocità.
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