Fluido 448- Settembre 2022

14 fluidotecnica 448 • settembre 2022 richiesta di una azienda chimica italiana, alla cui domanda si sono poi aggregate altre aziende europee e asiatiche. La macchina, in grado di produrre 300 litri l’ora, ha richiesto uno sviluppo prepo- tente che ha portato a realizzare una macchina per installazione in camera bianca, e che all’equipaggiamento per il trattamento del prodotto grezzo e finito affianca linee idrauliche che permettono la gestione dei flussi e sistemi dedicati al lavaggio delle linee e alla sterilizzazione, fasi importantissime nelle produzioni sia nel farmaceutico che nel chimico, dove è tassativo scongiurare ogni possibile contaminazione con il prodotto grezzo o da eventuali residui che potrebbero trovarsi nell’impianto. In ultimo, pronta per essere lanciata sul mercato è nata la PSI-200, macchina di produzione che si pone come modello ibrido tra il 40 e il 300, alleggerita rispetto alla versione più produttiva in quanto priva della si- stemistica per la gestione del prodotto, potendo andarsi a inserire in maniera efficiente nelle piccole e medie aziende che usavano in precedenza più PSI-40 poste in parallelo o in serie, per ottenere quantità di prodotto superiori o con un grado di raffinazione maggiore. Omogeneizzare ad alta pressione Per ottenere un prodotto di altissima qualità e stabile, le omogeneizzatri- ci ad alta pressione di PSI utilizzano il principio dell’estrusione per creare particelle estremamente piccole, che consentono ad esempio di ottenere una miscela stabile tra due elementi naturalmente non miscibili come ac- qua e olio. La macchina ha dimensioni molto compatte, paragonabili a quelle di una lavatrice, requisito essenziale per poter entrare nei laboratori ed es- servi installata. Il cuore al suo interno è una centralina Hawe modello KA, l’elemento pompante dell’olio che deve muovere un cilindro oleodinamico che lavora a una pressione di circa 200 bar. A questi elementi, oltre a una serie di blocchi di distribuzione, viene integrato al processo un moltiplicatore di pres- sione, il componente finale progettato da PSI, che consente di moltiplicare la pressione ottenendo un cilindro che la- vora a 2.000 bar, realizzando il processo di estrusione ad alta pressione. Questo permette ai prodotti trattati di passare attraverso un orifizio nell’ordine dei 75 micron, ottenendo particelle dalle dimensioni minuscole. A seconda poi del tipo di applicazione, le macchine possono essere poste in diversi punti della produzione, laddove sia richie- sto il processo di omogeneizzazione, comportando diverse customizzazioni relative al trattamento del prodotto pri- ma di entrare nell’omogeneizzatrice, ad esempio per la gestione di determinate temperature a cui questo debba essere trattato. “La PSI-40 sfrutta lo stesso principio della PSI-20, raddoppiando il numero di cilindri - continua Minnetti -. La PSI-20 ha un solo cilindro e un solo moltiplicatore, mentre la PSI-40 ne ha due. Grazie all’ottimizzazione dei siste- mi di distribuzione, dei blocchi e della sequenza di valvole siamo riusciti a più che triplicare la capacità di produzione nel modello più potente. La PSI-300 spinge quindi molto oltre il limite delle macchine pensate inizialmente, e grazie alle nuove centraline MPN che Hawe ha proposto per questo modello siamo anche riusciti a ottenere dei rendimenti superiori abbinati a consumi molto più bassi”. Della PSI-300 l’azienda ha quindi realizzato diversi modelli, che si differenziano a seconda dell’indu- stria di destinazione: il settore chimico richiede infatti linee interne flessibili in materiali anticorrosivi che necessitano solo del ricircolo continuo ad alta ve- locità per evitare depositi, mentre per il settore alimentare e il farmaceutico le linee sono rigide in acciaio inossi- dabile con caratteristiche di lavaggio e sterilizzazione. Pannello di controllo PSI-300. Cuore della macchina PSI-40, i componenti Hawe presenti sono la centralina KA 44 con le valvole NBVP16 e PMVP. OLEOIDRAULICA

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