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Il rapido sviluppo dell’IA ha prodotto un aumento considerevole della domanda di semiconduttori. Secondo uno studio di 451 Research, il solo mercato dell’AI generativa (ChatGPG, LensaAI e così via) dovrebbe generare entro il 2028 un fatturato pari a 36,36miliardi di dollari, con un tasso di aumento su base annua del 57,9%. L’incremento della complessità degli algoritmi dell’intelligenza artificiale richiede risorse di calcolo ad alte prestazioni e chip “ad hoc”. L’integrazione delle tecnologie AI non solo ha accelerato i progressi tecnologici, ma ha anche portato alla nascita di nuove opportunità (e problematiche) per il settore dei semiconduttori. La domanda di chip specializzati (e molto costosi) è in forte crescita e i produttori si trovano abbastanza in difficoltà a soddisfare la richiesta. D’altra parte, la produzione di questi chip è concentrata principalmente in Asia, che sta diventando sempre più un punto focale delle tensioni geopolitiche. Più in dettaglio, le applicazioni basate sull’AI richiedono componenti specifici, tra cui in particolare le GPU, essenziali per la loro capacità di elaborazione in parallelo. Non deve quindi stupire l’exploit di NVIDIA, diventata la terza azienda statunitense nella storia a raggiungere una valutazione di 2.000 miliardi di dollari (unendosi così ad Apple e Microsoft) – nel 2023 deteneva una quota superiore all’80% dell’intero mercato. Sono anche richiesti circuiti ASIC, come le TPU di Google e gli FPGA, che colmano il divario tra GPU e ASIC. Senza dimenticare le soluzioni di memoria e archiviazione, necessarie per supportare la natura data-intensive delle applicazioni di AI e machine learning. In ogni caso, il 2024 dovrebbe essereunanno che vede l’AI comeprotagonista indiscussa: secondoForbes, le cinque “Best Semicoductor stocks” per il 2024 sono quelle di NVIDIA, AMD, Intel, TSMC e Micron Technology, tutte aziende fortemente impegnate sul fronte dell’intelligenza artificiale. Esisteanche il rovesciodellamedaglia. La fortedomandadi chipperAI si potrebbe ripercuotere negativamente su altri settori, aggravando la carenza di chip e allungando i tempi di consegna. L’industria automotive, potrebbe dover affrontare problemi di approvvigionamento, soprattutto per i sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) e le funzioni di guida autonoma, mentre nel settore consumer il dirottamento delle risorse verso le applicazioni AI potrebbe penalizzare parecchie tipologie di dispositivi, compresi smartphone e PC. Anche in altri comparti si potrebbero avere ricadute negative: si pensi ai settori industriali e dell’IoT, che fanno sempre più affidamento su sensori intelligenti e automazione e all’industria delle telecomunicazioni, fondamentale per la diffusione della tecnologia 5G. Da ciò l’assoluta necessità di una pianificazione strategica e di maggiori investimenti nella capacità di produzione dei semiconduttori e nella resilienza della catena di approvvigionamento. L’impatto dell’AI sul mondo dei chip Editoriale Filippo Fossati ELETTRONICA OGGI 517 - APRILE 2024 13

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