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L’andamento del mercato dell’elettronica non è sicuramente esaltante in questi primi mesi dell’anno. Le principali cause, secondo le principali aziende del settore sono l’eccesso di inventario e una debole domanda del mercato. La complessa situazione geopolitica e le incertezze economiche completano il quadro. Quasi tutti i tradizionali “driver” del mercato, ovvero PC e tablet e smartphone hanno evidenziato un andamento negativo. Dopo due anni di forte crescita a causa della pandemia, il segmento dei PC & tablet è diminuito del 17% nel 2022 e, secondo gli ultimi dati di IDC , dovrebbe fare segnare un ulteriore –11% nell’anno in corso. Un po’ meglio, si fa per dire, il settore degli smartphone, che nel 2023 dovrebbero contenere le perdite entro il 4%. Diverso invece l’andamentodel segmentodei veicoli, altromercato trainanteper l’elettronica, che dopo il declino del 2020 (–15%), è tornato lentamente a crescere nei due anni successivi in misura pari rispettivamente al 3 e 6%. La tendenza positiva, secondo S&P Global Mobility dovrebbe continuare anche nel 2023, con una previsione di crescita del 4%. Di questo andamento dovrebbero beneficiare sicuramente le top five attive nel settore dei chip per automotive (Infineon, NXP, ST, TI e Renesas), le quali detengono una quota pari a circa la metà dell’intero mercato. Si tenga presente che lo scorso anno queste aziende hanno fatto registrare aumenti del loro fatturato legato all’automotive inmisura compresa tra il 17% (Renesas) e il 46% (ST), contro un incremento medio del mercato dei semiconduttori del 3,3%. Anche se le previsioni per il primo trimestre 2023 di queste aziende (ad eccezione di Renesas, che non ha fornito indicazioni) evidenziano un calo del fatturato rispetto al quarto trimestre 2022, ciascuna di esse ha dichiarato che il segmento automotive continuerà a evidenziare una dinamica positiva per il resto dell’anno. Tra i fattori alla base di questo andamento, oltre alla crescita del mercato dell’auto, si possono annoverare i livelli di inventario (al momento ritenuti insufficienti) e l’aumento del contenuto di chip (e dei relativi prezzi) a bordo dei veicoli. Questo ottimismo è supportato anche dalle più recenti ricerche di mercato. Uno studio condotto da S&P AutoTechInsights ha stimato che nell’arco dei prossimi sette anni il contenuto di semiconduttori nei veicoli crescerà in misura pari all’80%, passando dagli 854 dollari del 2022 ai 1.542 previsti per il 2029. Il buon andamento dei chip per automotive è confermato anche da un report di McKinsey & Company. Secondo questa analisi, mentre il mercato dei semiconduttori sarà caratterizzato da un tasso di crescita su base annua del 6,8% nel periodo 2021-2030 (arrivando a quota 1.065 miliardi di dollari), nello stesso arco temporale il segmento dei chip per le quattro ruote aumenterà in misura pari al 13%, crescendo quindi a una velocità doppia rispetto al mercato complessivo. Filippo Fossati Un’auto nel futuro dei chip Editoriale ELETTRONICA OGGI 510 - MAGGIO 2023 13

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