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EO POWER - GENNAIO/FEBBRAIO 2023 XXXI POWER QUALITY rata nel punto di collegamento alla rete elettrica pubbli- ca (punto di ingresso). Secondo lo standard sulla qualità dell’alimentazione elettrica EN50160, lo sbilanciamento di tensione, come rapporto tra componenti negative e positive, deve essere inferiore al 2% nel punto di accop- piamento comune. Se la tensione non fosse ben bilancia- ta nel punto di ingresso, allora l’alimentazione in tutto l’impianto risulterebbe sbilanciata, situazione che do- vrebbe quindi essere risolta il prima possibile dal gestore della rete di distribuzione elettrica. Lo sbilanciamento può essere presente anche in un cari- co singolo, o in un’intera linea dell’infrastruttura elettri- ca interna, come a esempio quella che alimenta un moto- re elettrico o una serie di motori. Quindi, è buona norma verificare sempre la tensione di ingresso e la corrente di ingresso, fermo restando che lo sbilanciamento di questi due parametri non deve superare rispettivamente il 2% e il 6%. Lo sbilanciamento della corrente è una conseguen- za diretta dello sbilanciamento della tensione ma, se la tensione risultasse bilanciata, lo sbilanciamento della corrente sarebbe causato da quello dei carichi. Distorsione armonica totale (THD) La misurazione della distorsione armonica totale (THD) identifica la quantità della distorsione della tensione o della corrente imputabile alla presenza di armoniche nel segnale. Mentre è normale osservare una qualche distor- sione di corrente, un qualunque valore superiore al 5% in una qualsiasi delle fasi deve essere oggetto di analisi più approfondite. Se non venisse affrontato, questo livello di distorsione potrebbe causare problemi, come ad esem- pio una elevata corrente che scorre nei conduttori neu- tri, motori e trasformatori che si surriscaldano durante il funzionamento (il che ridurrebbe la durata dell’isola- mento), scarsa efficienza dei trasformatori (o la necessità di utilizzare un trasformatore più grande per risolvere il problema delle armoniche), oltre a rumore e vibrazioni udibili dovuti alla saturazione del nucleo del trasforma- tore (rumore e vibrazioni rappresentano uno spreco di energia). I maggiori costi dovuti alla distorsione armonica deriva- no dalla riduzione della vita operativa di motori e trasfor- matori. Naturalmente, se l’apparecchiatura interessata fa parte di un sistema di produzione, anche la redditività dell’impianto potrebbe essere ridotta in tal caso, poiché le armoniche riducono l’efficienza e le prestazioni dei motori e dei trasformatori. Il modo migliore per identificare tali problemi è esegui- re misure di scostamento rispetto al livello normale dei parametri per motori, trasformatori e conduttori neutri collegati ai carichi elettronici. È importante monitorare i livelli di corrente e le temperature all’interno dei trasfor- matori per assicurarsi che non siano in atto sovraccarichi e verificare che la corrente nel neutro non superi mai la capacità del conduttore neutro. Le armoniche sono spesso causate da particolari mac- chine o impianti elettrici e si manifestano solo se tali apparecchiature sono in funzione. Pertanto, è molto uti- le registrare i risultati delle misure con una marcatura temporale, in modo che la presenza intermittente di ar- moniche possa essere correlata direttamente a specifici processi. Le armoniche discusse finora possono arrivare fino al 50° ordine e sono tutte multiple della frequenza fondamen- tale della tensione, pari a 50 Hz. Con la sempre più diffu- sa presenza di sistemi elettronici di potenza, come azio- namenti e inverter, anche le armoniche di ordine ancora più elevato possono essere fonte di inquinamento della rete elettrica. Queste componenti armoniche a più alta frequenza non hanno alcuna relazione con la frequenza fondamentale e sono causate dai circuiti di commutazio- ne dell’elettronica di potenza. Tali cosiddette “sovra-armoniche” interferiscono con le apparecchiature di controllo dei processi e possono per- sino provocare l’arresto delle apparecchiature che gover- nano gli impianti. Transitori I dispositivi elettronici sono particolarmente vulnera- bili ai transitori. Si tratta di picchi di tensione estrema- mente brevi nel tempo (meno di 10 millisecondi), ma che possono essere anche di intensità molto elevata (fino a 6 kV). Gli impulsi di tensione possono essere causati dalla commutazione di carichi pesanti, dalla scarica di con- densatori e persino da fulmini. Una volta interessati da uno di questi transitori, i dispositivi elettronici possono spegnersi o interrompere quegli stessi processi che sono programmati per offrire. Per essere sicuri che i problemi siano stati causati dai transitori, è necessario utilizzare un dispositivo di misu- ra con una frequenza di campionamento sufficientemen- te elevata per acquisire eventi rapidi. È fondamentale che questi dispositivi abbiano una connessione verso terra e che l’evento catturato venga visualizzato in modo da po- ter dedurre l’origine dell’impulso di tensione. In una fabbrica, l’unico modo per ripristinare l’operati- vità di questi dispositivi successivamente al verificarsi di un episodio del genere è eseguire un reset manuale, il che significa che i processi di produzione devono essere interrotti. Inoltre, dovrà essere controllata la qualità di tutti i prodotti che sono stati fabbricati dopo l’episodio. Per proteggere i dispositivi dai transitori, è possibile in-

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