EMB_87

EMBEDDED 87 • FEBBRAIO • 2023 29 lizzabile, e in grado di contare su un’ampia base applicativa, costituita da oltre tre milioni di app Android. Le funzionalità di fascia alta di questo sistema operativo, assieme al numero crescente di utenti attivi guideranno probabilmente l’espan- sione del comparto. RTOS, l’alternativa open source Oggi l’applicazione del modello open source nello sviluppo di sistemi operativi per il mondo embedded non è comunque cosa che riguarda il solo comparto GPOS, a cui appartengono, come specificato, i sistemi operativi dedicati all’esecuzione di task generali, e che non devono rispettare particolari requi- siti di timing nello svolgimento delle varie operazioni. Attual- mente improntati sulla filosofia di sviluppo open source sono, infatti, anche diversi sistemi operativi real-time (RTOS). Gli RTOS sono utilizzati in sistemi embedded che, oltre ad essere “special purpose”, ossia dedicati all’esecuzione di spe- cifiche funzioni, sono anche sistemi elettronici caratterizzati da vincoli di funzionamento real-time, costo contenuto, e ba- sati su svariate tipologie di microprocessori (CPU) o micro- controllori (MCU). Rispetto ai classici RTOS realizzati sulla base di tecnologia proprietaria, i sistemi operativi real-time che s’ispirano al mo- dello open source rappresentano un’alternativa allettante per chi, all’interno di un’organizzazione, ha la responsabilità di sviluppare un progetto embedded: da un lato perché, a livello economico, c’è l’opportunità di evitare l’onere di pagare co- stose licenze software; dall’altro perché, adottando il paradig- ma open source, è possibile acquisire un completo controllo sul codice sorgente, e, quindi, liberarsi da ogni forma di “ven- dor lock-in” a cui si può essere soggetti, nel momento in cui si decide di scegliere la tecnologia di un dato fornitore software. Utilizzando un RTOS commerciale può, ad esempio, risultare maggiormente difficoltoso riuscire a differenziare o persona- lizzare il sistema-prodotto embedded, attraverso lo sviluppo e l’aggiunta di nuove funzionalità richieste dalle esigenze di business o dal mercato, perché il codice è proprietario (closed source) e modificabile solo dall’azienda che lo ha sviluppato. Il controllo del codice sorgente aiuta le imprese a ridurre il “vendor lock-in” (Fonte: Pixabay) Un logo che simboleggia il sistema operativo Android (Fonte: Pixabay) OPEN SOURCE | SPECIALE

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz