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Aprile 2024 n Automazione e Strumentazione Tecnica 92 CONTROLLO N el corso degli ultimi decenni molto lavoro, teorico e sperimentale, è stato compiuto per caratterizzare la figura dell’operatore umano dal punto di vista comportamentale, in riferimento al fondamentale modello di Rasmussen [1] , con il principale obiettivo di capire l’origine dei comportamenti erronei che possono portare agli incidenti, molti dei quali vengono a poste- riori genericamente catalogati sotto la voce ‘Fattori Umani’. Tra questi fattori quasi sempre vengono inclusi gli stati di stress (che, come è noto, possono avere le origini più diverse), lo stato di salute, l’età, il livello di addestramento, problemi familiari, problemi aziendali, complessità e cri- ticità dell’impianto e così via. Numerosistudi - [2], [3], [4], [6], [7] - hanno quindi concentrato l’attenzione sulle conse- guenze del carico mentale sulla psicologia e sul comportamento dell’operatore umano, in rife- rimento alla disciplina nota come ‘ergonomia cognitiva’. In questo contributo si intende invece esami- nare e possibilmente caratterizzare quantita- tivamente il fattore di stress relativo alla tipo- logia di impianto che l’operatore è chiamato a governare da una Sala Manovra di fatto infor- matizzata. Il ‘Mental Load’ Si indica con la sigla ML (Mental Load) il fat- tore di stress non casuale o imprevedibile bensì fortemente legato alle caratteristiche statiche e dinamiche dell’impianto che si deve controllare. Ovviamente si deve prescindere dalla specifica reazione del singolo operatore, ma si deve consi- derare che tale fattore (ML) va poi a combinarsi (tipicamente in modo lineare) con altri fattori personali dell’individuo. A questo proposito è noto che l’operatore, per proteggersi da un sovraccarico del complesso dei fattori di stress, attiva delle strategie quali: • Omissione : la persona non elabora l’informa- zione quando vi è un sovraccarico estremo; • Errore : la persona elabora l’input in modo inesatto e non compie i necessari aggiusta- menti dell’output; • Quequeing (mettere in coda): la persona ritarda le risposte durante i periodi di sovrac- carico massimo, per poi riprenderle durante i periodi di calma; • Filtraggio : la persona omette sistematica- mente certi tipi di informazione, secondo una specie di schema di precedenza; • Approssimazione : la persona utilizza un mec- canismo di output in cui viene data una rispo- sta meno precisa o esatta perché non c’è tempo per l’esattezza; • Fuga : la persona abbandona completamente una situazione o prende qualsiasi altra misura che riduca sensibilmente l’afflusso di infor- mazioni. In ogni caso, qualunque sia la modalità di rispo- sta al sovraccarico, il rischio maggiore è sempre lo stesso, ovvero commettere un errore. Occorre dunque una linea guida per tener conto del Mental Load nella stesura delle specifiche NOTA AUTORE M. Maini, M. Veronesi, Yokogawa A FIL DI RETE https://automazione-plus.it IMPORTANZA DELLA STIMA DEL CARICO MENTALE DEGLI ADDETTI ALL’ESERCIZIO DEGLI IMPIANTI Il presente contributo costituisce una riflessione sulla valutazione del carico mentale degli operatori di sala controllo addetti all’esercizio degli impianti industriali complessi. Michele Maini, Massimiliano Veronesi Valutare il ‘Mental Load’ per gli operatori di sala controllo

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