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Automazione e Strumentazione n Aprile 2024 Applicazioni 51 ACQUE cogliere i rifiuti già presenti in mare. È proprio questo l’obiettivo del progetto europeo Horizon 2020 - Maelstrom : sviluppare e integrare tecno- logie per identificare, rimuovere, selezionare e convertire in materie prime tutti i tipi di detriti marini. A tal fine, un team di ricerca internazio- nale, con rappresentanti di Tecnalia (Spagna), CNRS-Lirmm (Francia) e Servizi Tecnici (Ita- lia), ha sviluppato la ‘Robotic Seabed Cleaning Platform’ . Il componente principale è un robot subacqueo dotato di una pinza e di un dispositivo di aspirazione che si muove in modo flessibile in sei gradi di libertà con l’aiuto di otto argani. Operazioni efficienti e sostenibili Grazie a sensori e telecamere, il robot rileva i rifiuti sul fondale, si posiziona automaticamente sopra di essi e può sollevare oggetti fino a 130 kg (tra cui biciclette, pneumatici, scatole e reti). Le parti più piccole o i pezzi di plastica che galleggiano nell’ac- qua vengono recuperati tramite aspirazione. “Dato che operiamo dalla superficie e attiviamo le pinze o le ventose solo quando è necessario, otteniamo un’elevata selettività, riducendo al minimo l’im- patto sull’ecosistema”, spiega Mariola Rodríguez, project manager di Maelstrom presso Tecnalia. La tecnologia di movimento Gli argani di posizionamento sono controllati in modo sincrono tramite servoazionamenti AX5118 e servomotori AM8071 di Beckhoff . “Garantiscono un posizionamento robusto, pre- I servoazionamenti AX5118 controllano gli otto argani del robot a cavo e i quattro assi del supporto di base (fonte: Jose Gorrotxategi - Tecnalia) Schermo di visualizzazione con controllomanuale: all’operatore vienemostrata lamappa della batimetria. È centrata sul bacino interno della piattaforma robotica (rettangolo arancione). Il rettangolo rosso indica l’area di lavoro sicura in cui non si possono verificare collisioni tra la piattaforma robotica e i cavi. L’area inferiore rappresenta le sollecitazioni di trazione dei cavi d’acciaio (fonte: Vincent Creuze and Cyril Barrelet - CNRS-Lirmm)
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