dicembre 2012
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lo stesso trattamento dei Titoli di Sta-
to. Prossimo è inoltre il passaggio della
norma sulla defiscalizzazione, ovvero
sul meccanismo che lo Stato mette a
disposizione per finanziare la sua par-
te delle infrastrutture, ovvero quella
componente che la gestione puramen-
te privata non coprirebbe, attraverso
la rinuncia a future imposte, provve-
dimento che in parte è già stato intro-
dotto, ma il grosso sarà introdotto con
il prossimo decreto crescita. Non sono
però mancate le iniziative che vanno
più ad agire nel breve termine, in tema
infrastrutture, lavori ed edilizia: il Piano
Città prevede circa 8 miliardi che sono
stati messi in moto per raccogliere fondi
centrali, fondi locali e iniziative private
per le periferie. Ma anche il bonus per
le ristrutturazioni, l’unico introdotto
dal Governo Monti insieme a quello
per l’efficienza energetica, che tende
a creare tanti lavori e piccoli cantieri in
giro per l’Italia: fino a 200 mila euro di
lavoro, 100 mila li paga lo Stato, imple-
mentando in tal modo un’iniziativa for-
te per venire incontro a un settore che
sicuramente soffre molto.
Il Governo è entrato in maniera forte
anche in tema di liberalizzazioni, con il
chiaro intento di intervenire su una tra
le tante cose che non funzionavano, af-
frontando temi ‘quasi inimmaginabili’,
come li definisce Passera, ad esempio la
liberalizzazione nel settore del gas, che
rappresenta il 50% della nostra ener-
gia, settore dove il Governo ha portato
avanti la volontà di spaccare Eni e Snam
per costituire un’azienda totalmente
dedicata all’efficientamento dell’infra-
struttura, per favorire poi la concorren-
za tra gli operatori. Ma non solo: la for-
zata apertura del mercato del trasporto
pubblico locale, la accelerata apertura
dei servizi professionali, piuttosto che
del commercio al dettaglio: “Certo so-
no azioni che non danno un risultato
immediato nel breve termine - chiosa
il ministro -, ma sono cose che solo un
anno fa erano difficili anche solo da im-
maginare, e sono state fatte con forte
determinazione e coraggio”.
Taglio alla burocrazia
Passera riconosce infine come il peso
della burocrazia sia ciò che nel nostro
Paese rende tutto difficile e lungo, sia
alle famiglie che alle imprese. Già due
decreti sono stati fatti in materia da
questo Governo, e un altro è in prepara-
zione. L’Agenda digitale, che dovrebbe
essere annunciata a breve, va proprio
a risolvere strutturalmente le modalità
con cui il cittadino lavora con la pubbli-
ca amministrazione, dalla carta d’iden-
tità elettronica, al fascicolo sanitario
elettronico, al processo telematico, e
altre ce ne saranno. Burocrazia è però
anche ciò che rende difficile la nascita di
nuove aziende, e qui c’è il progetto con-
creto rappresentato dal decreto sulle
start-up, che intende facilitare il nascere
di nuove aziende soprattutto se innova-
tive, che magari nascono da costole tec-
nologiche di aziende esistenti che por-
tano crescita nel Paese. “La burocrazia e
l’amministrazione italiane hanno sicura-
mente uno spazio clamoroso di miglio-
ramento - spiega Passera -, ma una delle
ragioni per cui ho accettato il mandato
è che ho toccato già con mano in passa-
to il problema alle Poste, e ho visto che
l’amministrazione pubblica può cam-
biare fortissimamente, se si innova, se si
inserisce meritocrazia, se si investe, se si
prende in mano la situazione, se si sem-
plifica e si va verso il mercato. Ovvio che
bisogna applicare cose robuste, ma per
mio vissuto personale so che si possono
fare miglioramenti davvero forti”.
Fatte tutte queste considerazioni sulla
fase di sostegno alla crescita che il Go-
verno sta ora per mettere in campo,
facendo seguito alle forti iniziative
attuate da subito a livello di riforma
fiscale e taglio dei costi, davanti alla
domanda e al dubbio che molti inve-
stitori internazionali si pongono, se
questa che l’Italia ha avviato sia so-
lo una fase transitoria, la risposta del
Governo, nella persona del ministro
Passera, non lascia spazio a incertezze:
Noi come Paese dobbiamo saper ri-
spondere in maniera convincente, e la
maniera convincente è che tutti coloro
che si propongono per partecipare alla
politica e al Parlamento prossimi devo-
no garantire con i fatti e le parole che
l’impegno che il nostro Paese ha preso
sarà rispettato e valorizzato, mostran-
do che non si tratta di una parentesi,
ma dell’inizio di una fase molto seria,
di ripresa in mano del nostro Paese,
per valorizzarne le capacità non man-
cando più al rigore”. E questo, ovvia-
mente, dovrà avvenire in maniera con-
vincente da tutte le parti.