dicembre 2012
124
Soluzioni
perlaripresa
di Marco Zambelli
Fondi alla produzione per la ripresa: è l’auspicio del numero uno
di Synergon, Gianluigi Sanclemente, per superare le difficoltà
di un mercato interno fermo per mancanza di liquidità, mentre
il trend tecnologico va verso l’impiego di macchine sempre più
complesse ed efficienti
L
a stasi dei finanziamenti è la
principale causa che tiene in stal-
lo le aziende italiane, bloccando
gli investimenti a fronte di lavoro che
pure non manca. Un sistema del credi-
to da rivedere per non bloccare quegli
investimenti che, pur in un momento
assai difficile, i produttori conto ter-
zi sarebbero disponibili ad effettuare.
Si tratta di aziende che per qualità ed
esperienza non hanno nulla da invidia-
re ai nostri concorrenti tedeschi e fran-
cesi. Questi, in estrema sintesi, i proble-
mi che affliggono il nostro Paese secon-
do Gianluigi Sanclemente, fondatore di
Synergon, che ci offre il suo punto di vi-
sta sul mercato italiano delle macchine
utensili. Sul fonte tecnologico, il trend
del mercato chiede soluzioni sempre
più efficienti e in grado di effettuare
più lavorazioni con una sola macchina.
Crisi dei finanziamenti
Il quadro per l’industria nel nostro Pae-
se è abbastanza preoccupante, secondo
Gianluigi Sanclemente, nome di spicco
nell’ambito delle macchine utensili, in
quanto a fronte di buone intenzioni
da parte dei clienti di rinnovare il par-
co macchine, arriva la risposta negativa
di banche e compagnie di leasing nel
concedere finanziamenti: “Il 2009 è
stato un anno pessimo per tutti - dice
Sanclemente -, le aziende si sono poi
riprese, ma ora viviamo un altro perio-
do di stallo: il lavoro c’è e nelle officine
dei nostri clienti le macchine non sono
ferme, come tre anni fa, ma vengono
impiegate in maniera poco redditizia
in quanto devono essere riattrezzate
in continuazione perché gli utilizzatori
non si fidano, come in passato, a pro-
durre più particolari di quelli richiesti al
momento dal cliente, sapendo che nel
breve periodo questi avrebbe ripetuto
l’ordine. La crisi del sistema del credi-
to in Italia tocca tutti nel settore delle