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NOVEMBRE 2018 FIELDBUS & NETWORKS 32 revenire è meglio che curare. Se questo vale per la sa- lute, perché non applicare all’industria lo stesso princi- pio? Roland Berger, la società di consulenza strategica di origine europea, ritiene che le manutenzioni predittive imporranno un cambiamento significativo ai processi in- dustriali. A oggi la manutenzione funziona ‘a chiamata’, ovvero solo dopo l’insorgenza di uno o più guasti, mentre quelle ‘preventiva’ e ‘condition-based’ funzionano o su base empirica, o statistica, non tenendo conto in tempo reale delle condizioni concrete dei macchi- nari o dei sistemi produttivi. Lo studio ‘ Predictive Maintenance: from data collection to value creation ’, elaborato dagli analisti di Roland Berger, illustra quali benefici apporterà invertire l’approccio e affidarsi al metodo pre- dictive in realtime. In particolare, esamina e fornisce una serie di raccomandazioni sui cambiamenti organizzativi e culturali richiesti alle aziende per cogliere al meglio il potenziale offerto dalle nuove tecnologie manutentive. I ‘Fantastici 4’ L’insorgenza di imprevisti nelle fasi di produzione può venire dra- sticamente abbattuta grazie ai processi di predictive maintenance basata, secondo Roland Berger, sui quattro pilastri della digitaliz- zazione: interconnettività, digital data, automazione e creazione del valore. Nello specifico, con interconnettività significa che ogni componente produttivo viene dotato di sensori specifici per la misu- razione dello ‘stato di salute’ attraverso la raccolta in tempo reale di dati puntuali; con digital data si intende invece l’analisi dei dati raccolti tramite l’utilizzo di sofisticate tecniche di Big Data analysis; l’automazione avviene con l’adozione di macchinari di nuova ge- nerazione, dotati di tecnologie di self-learning, che permettono di evitare l’insorgere della maggior parte dei danni altrimenti possibili. Infine, la creazione di valore si ha in quanto vi è accesso immediato e da remoto ai macchinari, il che riduce drasticamente i tempi e i costi delle operazioni di manutenzione. Un radar per aumentare l’efficienza Il ‘ Predictive Maintenance Radar ’ realizzato dalla società tedesca è stato ideato ad hoc per il mondo dell’industria ed è focalizzato su sei direttrici. Mettendo questi macro-fattori a sistema, si indivi- duano i punti chiave e le aree produttive su cui intervenire. Quat- tro direttrici sono di tipo technologically-driven: sensori, processi di data-collecting, monitoraggio e diagnosi, skill predittive. In altre parole, gli algoritmi alla base del Radar combinano i dati raccolti e determinano il risultato futuro più plausibile. I sistemi più avanzati utilizzano l’intelligenza artificiale (IA) e sono in grado di imparare dalle analisi precedenti, rendendo le previsioni sempre più accurate (self-learning machine). Due direttrici sono di tipo business-driven: l’analisi delle decisioni e dei processi di controllo delle macchine e i modelli di servizi e business adottati. Come dire: l’automazione è sì il ‘Sacro Graal’ del sistema di predictive maintenance, ma siamo sicuri di volere cedere il controllo in toto alle macchine? Con il Radar sviluppato da Roland Berger ognuno può decidere fino a che punto spingersi, tenendo presente le esigenze delle singole funzioni azien- dali, a partire da R&S, vendite e finance. IL VALORE DELLA PREVENZIONE Dossier Fieldbus & Networks P di Paola Redili IL ‘PREDICTIVE MAINTENANCE RADAR’, REALIZZATO DALLA SOCIETÀ DI CONSULENZA STRATEGICA ROLAND BERGER E IDEATO AD HOC PER IL MONDO DELL’INDUSTRIA, PERMETTE DI AZZERARE (O QUASI) GLI IMPREVISTI E CREARE NUOVE FONTI DI REDDITO Fonte: www.pixabay.com

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