Table of Contents Table of Contents
Previous Page  66 / 100 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 66 / 100 Next Page
Page Background

NOVEMBRE 2017

FIELDBUS & NETWORKS

66

CITTÀ PIÙ SOSTENIBILI

E VIVIBILI

Fieldbus & Networks

O

ltre il 50% della popolazione

mondiale vive in città, ma il

crescente tasso di urbanizza-

zione potrebbe portare questa

percentuale ad aumentare di

ben 20 punti entro il 2050. Questo significa

che altri 2miliardi di persone si sposteranno

in aree urbane, andando a sovrappopolare

le megalopoli che già esistono, oppure

creando nuovi conglomerati, in ogni caso

aggravando le esigenze e la complessità

delle città esistenti, indipendentemente

dalle loro dimensioni.

La rapidità e la portata dell’urbanizzazione

fa aumentare anche la domanda di energia,

alloggi, posti di lavoro, servizi, sistemi di

trasporto, scuole e assistenza sanitaria, con

aspettative sempre più difficili da soddisfare

anche per quanto riguarda servizi quali l’il-

luminazione stradale o la raccolta dei rifiuti.

Questa è la vera sfida delle smart city: rea-

lizzare un modello urbano inclusivo, sicuro,

resiliente e sostenibile, in grado di soddi-

sfare le necessità di oggi e quelle di domani,

pur facendo i conti con risorse finanziarie

spesso limitate. La tecnologia rappresenta

uno strumento prezioso, perché contribuisce

a rendere intelligenti le infrastrutture esi-

stenti e risolvereproblemi concreti, comeper

esempio ridurre il consumo di energia e le

emissioni nocive, diminuire l’inquinamento

e i rifiuti, rendere più efficiente un determi-

nato servizio. Non va sottovalutato il fatto

che, scegliendo tecnologie basate su stan-

dard e orientate all’interoperabilità, la smart

city abbia la possibilità di fare investimenti

di lungo periodo, che durino nel tempo, per

essere pronti alle nuove esigenze che il fu-

turo potrà portare. Tutto questo presuppone

unanuovadefinizionedi smart city che, nella

visione di Paradox Engineering, è un grande

sistema che mette in comunicazione per-

sone e organizzazioni, abilitando ogni tipo di

attivitàpubblicaoprivataattraversounaplu-

ralità di applicazioni, come la distribuzione di

energia, i trasporti, l’illuminazione e via di-

cendo. In questa città dinamica e adattiva,

i dati sono la risorsa chiave per progettare

e migliorare qualsiasi servizio: attraverso il

paradigma dell’Internet of Things possiamo

infatti trasformare gli oggetti che si trovano

sul territorio (lampioni, contatori, cassonetti

dei rifiuti, stalli di parcheggio, telecamere

ecc.) in dispositivi intelligenti, connessi in

rete e capaci di trasmettere informazioni

ed eseguire comandi. Da qui la possibilità

di monitorare e gestire i servizi urbani da re-

moto, con una regia integrata che va oltre il

raggiungimento di obiettivi meramente eco-

nomici, per dare vita a città sempre più vive,

gradevoli, sicure e sostenibili.

Un investimento

che si ripaga da solo

(e genera ricavi)

Due esperienze, entrambe negli Stati Uniti,

ma analoghe a tante altre in diversi Paesi

del mondo, Italia compresa, dimostrano

come sia possibile applicare questi concetti

a progetti concreti, con risultati misurabili.

La città di San Leandro, in California, ha

definito un piano ambizioso di sviluppo so-

stenibile, noto come

‘Climate Action Plan’

,

LA VERA SFIDA DELLE SMART CITY È

REALIZZARE UN MODELLO URBANO INCLUSIVO,

SICURO, RESILIENTE E SOSTENIBILE, DOVE

I DATI COSTITUISCONO UNA RISORSA CHIAVE.

PARADOX LO HA PROVATO IN DUE CASI CONCRETI

di

Gianni Minetti

High-light

La città di San Leandro, in California,

ha implementato la piattaforma

PE Smart Urban Network per la

gestione dell’illuminazione pubblica

La stessa soluzione implementata

per gestire l’illuminazione potrà in

futuro connettere e abilitare altri

servizi urbani