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Fieldbus & Networks FEBBRAIO 2020 FIELDBUS & NETWORKS 7 L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi Se fino poco tempo fa non c’era titolo di giornale, evento o presentazione senza un ‘4.0’ fra le righe, l’alba del nuovo anno ci ha portato a un nuovo traguardo ‘numerico’, siamo al 5… G, lo standard di trasmis- sione ‘del futuro’ che promette connessioni rapidissime, di quantità di dati crescenti, consentendo ai dispositivi collegati di raggiungere il loro pieno potenziale. Non c’è da stupirsi dunque se tutti ne parlano, noi compresi come vedrete sfogliando le pagine della rivista di questo mese. Si stima che le reti 5G porteranno una vera rivoluzione non solo nel mondo dell’industria, grazie ai sen- sori intelligenti integrati nelle linee di produzione, ma ovunque, aprendo l’orizzonte a servizi potenziali di ogni genere, che spazieranno in ogni ambito della vita, dal business all’intrattenimento. Se, da un lato, m2m e IIoT cambieranno il modo di produrre nel manifatturiero e porteranno a un migliore impiego delle smart grid nelle utility, dall’altro, la pervasiva diffusione delle soluzioni IoT, vera forza trainante del 5G, ci toccherà molto più da vicino, rivoluzionando il nostro modo di vivere la città e l’edificio, con lo sviluppo di smart city e smart building, la sanità, con il diffondersi dei wearable e dei personal smart device, i trasporti, che saranno più ‘intelligenti’, fino alla casa, con i dispositivi per la smart home, da Alexa a ‘Ok Google’. Stando a una recente ricerca di Netscribes, ripresa da CorCom ( www.corrierecomunicazioni.it ) , il mercato del 5G avrà una crescita sostenuta, pari al 111% su scala globale dal 2019 al 2025 e arriverà a valere, tra 6 anni, ben 277 miliardi di dollari. Le reti 5G daranno inoltre impulso all’innovazione tecnologica abilitando un uso sempre più pervasivo dell’intelligenza artificiale, dando vita a nuovi e più innovativi servizi personalizzati e a prodotti unici realizzati su misura per l’utente. Dalla ricerca emerge inoltre che nel 2025 le connessioni mobili in 5G rappresenteranno il 57% del totale, con le connessioni via cellulare che cresceranno nell’arco dei 6 anni del 146%. Come reagiremo? “Molte persone sono entusiaste all’idea di poter usufruire di una copertura di rete onnipresente e di una connessione superveloce, capace di consentire connessioni più rapide” ritiene Fabio Pascali, country manager Italia di Veritas. “Allo stesso tempo, però, questi nuovi dispositivi incrementeranno a dismisura la quantità di dati generati, che dovranno essere elaborati velocemente per poter fornire servizi a valore aggiunto. Inoltre, per poter contare su una rete affidabile, occorrerà evitare di adottare una copertura wireless centralizzata, dove un guasto potrebbe far crollare l’intero sistema. Di conseguenza, sarà necessario costruire migliaia di micro-data center per elaborare tutti i dati necessari per i servizi all’edge. Con il passare del tempo, l’edge crescerà e vedremo i data center diventare hub e punti di scambio dati ordinari, su cui faremo affidamento per i servizi online. Gli operatori dovranno attuare misure di continuità e sicurezza: le potenzialità del 5G dipenderanno dunque dalla capacità delle organizzazioni di elaborare una solida strategia di gestione dei dati, che ne garantisca la disponibilità in qualunque momento, la protezione da malintenzionati e l’analisi in tempo reale”. In Italia è da poco partita un’interessante sperimentazione, su iniziativa di Qualcomm Technologies e Siemens, che punta allo sviluppo di un primo network 5G privato standalone in ambiente industriale con banda da 3,7-3,8 GHz, soluzione di test per la release 16 5G. Il progetto proof-of-concept sarà realizzato nel laboratorio di Siemens Automotive a Norimberga, in Germania, dimostrando l’utilizzo del 5G in un vero contesto industriale. Qualcomm Technologies fornirà la rete 5G di prova e i device industriali basati su tecnologie 5G Qualcomm, mentre Siemens provvederà alla fornitura di device industriali, come i veicoli a guida autonoma. Il programma fornirà importanti insight a entrambe le aziende e segna senza dubbio un importante tassello verso l’integrazione del 5G nell’automazione industriale. “Il 5G industriale è la porta d’ingresso per tutte le reti wireless in ambito produzione, manutenzione e logistica” ha affermato Eckard Eberle, CEO of Process Automation di Siemens. “La possibilità di scambiare una vasta quantità di dati, la trasmissione ultra affidabile e latenze estremamente basse permetteranno aumenti significativi in termini di efficienza e flessibilità nel settore industriale”. Il primo passo è stato fatto: avanti ora con la pratica! Editoriale NON C’È ‘4’… SENZA ‘5’ Ilaria De Poli @depoli_ilaria

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